La Medicina dell’ospedale di Scorrano: un modello di umanità, professionalità e abnegazione del personale, sempre disponibile a cogliere le emozioni dei pazienti

Salute Salento pubblica volentieri la lettera di ringraziamento inviata dalla signora Pasqualina Bellisario, al direttore dell’ospedale di Scorrano, Osvaldo Maiorano e al personale del reparto di Medicina, dove è tuttora ricoverata.

La paziente, 61 anni, di Melpignano, è stata ricoverata il 10 gennaio scorso, nel pieno dell’ondata di ricoveri per la sindrome influenzale. La figlia, Emanuela, assicura che le cause del ricovero non hanno niente a che vedere con il virus dell‘influenza. «La mamma – riferisce – non riusciva a respirare; la pressione era molto alta, era scompensata e piena di catarro». Grazie alle cure dei medici e del personale adesso si è ripresa alla grande».
Ma a rendere palpabile l’aspetto della solidarietà umana e dell’aria che si respira nel reparto di Medicina A di Scorrano è la stessa signora Pasqualina.

«Mi sento in dovere di esprimere alcune considerazioni riguardo gli aspetti professionali ed umani del personale medico ed infermieristico che si è occupato di me. Viviamo un periodo in cui l’opinione pubblica – riflette la paziente – pone l’attenzione soprattutto sui “nei” della sanità, sottovalutando il lavoro di coloro che giorno dopo giorno tentano di riportare in alto gli standard qualitativi di tutte le professioni sanitarie.
Vorrei ringraziare – aggiunge – la dott.ssa Francesca Abate, Marcella Colafati, il dott. Ugo Gigante, la dott.ssa M. Assunta Vadrucci e la dott.ssa Silvia Frisenda per la preparazione, la dedizione, le loro competenze e la loro umanita’ che hanno fatto riaccendere in me quella speranza ormai da tempo persa e per la vostra disponibilità nel fornire spiegazioni ai miei familiari, riguardanti i miei progressi e per il vostro impegno nel rendere ogni giornata più serena e tranquilla.
Vorrei ringraziare tutto il personale paramedico, gli OSS, gli addetti alle pulizie per le ottime capacita’ professionali e solidali dimostrate.
Mi siete stati vicini come una grande famiglia, confortandomi, curandomi fisicamente e moralmente.
Da voi tutto è perfettamente organizzato in modo da dare sostegno e sollievo a tutti gli ospiti con una parola di conforto e un sorriso rassicurante anche nei momenti più difficili.
Ho la consapevolezza che tutto questo non e’ solo frutto di un vostro dovere lavorativo, ma per voi il paziente è un soggetto che trasmette emozioni profonde.
Per questo motivo mi affido a chi ogni giorno deve occuparsi della mia salute perchè sentirsi parte di una grande famiglia e ricevere sorrisi, aiuto e solidarietà, sono aspetti che rendono la mia degenza meno preoccupante e mettono in luce il benessere psico-fisico individuale.
Con affetto e riconoscenza, Pasqualina Bellisario».