Gli studenti fanno “Memoria”. Il Liceo Classico di Nardò porta in scena Primo Levi

Un brivido lungo tutto il corpo, un brivido freddo e bruciante come la storia che lo ha suscitato è stato quello che ha percorso tutto il Teatro Comunale di Nardò nella serata di domenica 26 gennaio. Un’emozione intensa, pervasa da passi, suoni, luci e ombre, volti, gesti, scorci di danza, voci e attese. Tutto per un viaggio…un viaggio nella memoria, su un binario e un vagone. Il binario è stato quello della storia, il vagone quello della scuola. A salirci su, ondeggiando sulle rotaie del tempo, sono stati gli studenti del Liceo Classico di Nardò, per raccontare e rievocare l’esperienza della deportazione di massa, dall’emanazione delle leggi razziali di Norimberga all’inferno della discriminazione subito nei lager nazisti dagli ebrei e dalle popolazioni ritenute non di pari dignità rispetto alla razza ariana. Stazione di fermata: una riflessione per tutti. In una suggestiva atmosfera di gesti nudi e crudi, sguardi vissuti e speranze strappate, in un silenzio rotto solo dalla commozione, gli studenti hanno trascinato il pubblico dentro una pagina fitta di sacrifici e insegnamenti, la pagina scioccante e intramontabile di Primo Levi, autore del provocatorio interrogativo “considerate se questo è un uomo?!”
A catapultare il pubblico, fitto di genitori, amici, insegnanti e partecipanti, negli anni bui della shoah è stato lo spettacolo “Memoria”, portato in scena dagli alunni della II A del Liceo Classico “G. Galilei” di Nardò, con la regia della giovane studentessa Maria Civilla. Sulla scena, intrecciata alla vicenda storica, ad essere protagonista è stata la bellezza delle nuove generazioni e, senza dubbio, la scommessa di una scuola che si apre sempre più al territorio, come ha ricordato la dirigente scolastica Emilia Fracella, una scuola chiamata sempre più a diventare diario vivente di valori e conoscenza, rompendo gli schemi della routine quotidiana e mettendosi in gioco con i compiti di realtà. Lì, tra i banchi di un’aula abitata da giovani sogni, si schiude l’idea di mettere in scena uno spettacolo su un testo aperto e letto, un libro – testimone della verità. Pagine come voci e voci come pagine… tutto pronto per essere raccontato, comunicato, per essere mai dimenticato, affinché mai più nulla di simile possa accadere o ripetersi. Sono stati loro, gli studenti, i cittadini di domani, impensabili attori delle profondità, a squarciare il sipario dell’anima e ad accendervi la luce dell’errore, la consapevolezza che da quel mucchio di scarpe, accatastate accanto a una fila di piedi rugosi e piagati, può nascere un mare di passi tenaci e decisi, tutti pronti a spianare la strada verso una nuova civiltà, verso un mondo finalmente libero dal fango delle differenze, del razzismo, dell’odio, della non-tolleranza.
Nella realizzazione dello spettacolo “Memoria” gli studenti sono stati supportati da Silvia Civilla, direttrice artistica di Terrammare Teatro, e dalla professoressa Roberta Maci, docente presso il Liceo Classico. Il pubblico presente ha potuto respirare la storia, meditare, carpire le attualizzazioni e poi, finalmente, liberare tutta l’emozione serrata in quel brivido con un applauso lungo, sincero e fiero.

Rosi Fracella