Gestione dei reflui di Nardò e Porto Cesareo: trincee drenanti sconsigliabili, meglio la proposta degli Ambientalisti di recapito delle acque pulite nell’Asso

Se sulla questione relativa alla gestione dei reflui di Nardò e Porto Cesareo è necessario chiedere al Ministero dell’Ambiente una deroga rispetto alla normativa vigente, lo si faccia per il progetto di recapito finale delle acque depurate nel Canale Asso, piuttosto che su suolo attraverso trincee drenanti.

Infatti, a nostro avviso, avere come recapito finale dei reflui di Nardò e Porto Cesareo il sistema di scarico su suolo attraverso trincee drenanti è una decisione molto rischiosa visto che durante il periodo estivo si raggiungono picchi di 300.000 persone. Se infatti le trincee non dovessero reggere l’enorme quantità di reflui che sarebbero chiamate a smaltire, la conseguenza potrebbe essere quella di scaricare le acque depurate (magari in tab. 1) a mare, raso scoglio.
La soluzione delle trincee drenanti, infatti, sta manifestando criticità in varie parti d’Italia per gli agglomerati molto popolosi, e questa è una circostanza che il Ministero dell’Ambiente conosce molto bene e di cui terrà conto quando sarà chiamato a concedere una deroga alla normativa vigente. Parliamo di deroga, in quanto, come noto, la legge prevede che se l’impianto di depurazione sorge a meno di 5 chilometri dal mare (ed è il nostro caso), il recapito finale dei reflui deve essere il mare.
Per superare i problemi dei rischi che potrebbero crearsi con le trincee drenanti, chiediamo che sia nuovamente presa in considerazione la proposta avanzata dal Comune di Nardò nel 2014 che, prendendo spunto da alcune riflessioni delle Associazioni ambientalistiche del territorio con in testa Massimo Vaglio, prevedeva di far recapitare, previo trattamento con il massimo del processo depurativo, le acque reflue nel Canale Asso intercettandolo prima degli inghiottitoi naturali, anziché a mare attraverso una condotta sottomarina, come, invece, contemplato dal progetto dell’AQP.
Proposta che portò la Regione a commissionare ad AQP uno studio di fattibilità costato quasi 40.000 € le cui conclusioni negative rispetto all’opzione dello scarico nel Canale Asso, alla luce dei sopravvenuti interventi di potenziamento di mitigazione del rischio idraulico del Canale stesso, ma anche rispetto alle nuove intenzioni di modifica del Piano di Tutela delle Acque, potrebbero venire riconsiderate.

In definitiva, visto che oggi c’è la mutata volontà della Regione di chiedere con forza la deroga al Ministero, nel tentativo di non scaricare a mare, chiediamo che lo si faccia per attuare il progetto del recapito nel Canale Asso che, come detto, aveva già acquisito la condivisione della maggior parte delle forze ambientaliste e politiche della Città.

I vantaggi rispetto alle trincee drenanti (che lo ripetiamo darebbero sicuramente problemi di assorbimento costringendo con molta probabilità a recapitare i reflui a mare raso scoglio), sarebbero notevoli.

Infatti, avendo come recapito finale l’Asso (che intercettato prima delle Vore, farebbe confluire nelle stesse acque con il massimo della depurazione così come previsto dalla legge per lo scarico su corpo idrico superficiale non significativo), a mare non arriverebbe davvero una goccia di refluo consentendo il ritorno alla balneazione a Torre Inserraglio che altrimenti rimarrebbe interdetta per un chilometro di costa.

Inoltre, anche in caso di modifica della normativa europea che consenta il ravvenamento della falda, l’infrastruttura realizzata per collettare le acque reflue nell’Asso, assolverebbe al compito di scarico emergenziale che, altrimenti, rimarrebbe comunque l’attuale scarico a mare.

Tutto questo, naturalmente, senza precludere la realizzazione delle importanti infrastrutture per il riuso dei reflui in agricoltura e per usi civici e la creazione di bacini artificiali tipo Fasano – Forcatelle.

Senza contare, poi, che questa soluzione tranquillizzerebbe chi già sostiene che, a questo punto, con il sistema delle trincee drenanti, Porto Cesareo potrebbe avere un proprio ed autonomo recapito finale dei reflui, visto che in prossimità del suo depuratore vi sono decine di ettari di terreno che ben si presterebbero allo scopo.

Mino Natalizio – PD
Lorenzo Siciliano – consigliere comunale PD
Paolo Maccagnano – consigliere comunale Nardò Liberal