Il comportamento a rischio dei giovani preoccupa la Asl di Lecce che lancerà una campagna informativa nelle scuole

Non bastavano alcool e droghe. Le nuove tecniche di “sballo” dei giovani rischiano di svilire il significato della vita e mobilitano i vertici della Asl. In prima linea il direttore generale Silvana Melli, che interviene con un accorato appello ai giovani e alle famiglie.

Il Dg della Asl prende lo spunto dall’episodio di un giovane 21enne il quale nei giorni scorsi, sottovalutando il pericolo, si è tuffato da un’alta scogliera ed è stato ricoverato in Neurochirurgia dove i medici stanno facendo di tutto per salvargli la vita.
«Cari ragazzi, non giocate con la vostra vita! – ammonisce Melli – Bisogna conoscere e stare alla giusta distanza da comportamenti a rischio, sostanze e giochi pericolosi, insidie che si nascondono ovunque. Gli episodi degli ultimi giorni – riflette Silvana Melli – mi hanno fatto meditare profondamente sui giovani, che rappresentano la ricchezza della nostra società e sul ruolo cruciale che è affidato alle agenzie educative: la famiglia, la scuola, le aggregazioni sociali più ampie, ma anche in un certo senso l’azienda sanitaria quando è chiamata a promuovere la salute e a prevenire “patologie sociali”. Abbiamo il dovere di aprire una riflessione seria, di spalancare gli occhi su certi comportamenti pericolosi che possono provocare conseguenze anche irreparabili».
Melli pone l’attenzione sulle nuove prove pericolose e autolesionistiche, come il Blue Whale, ma non manca di elencare «i rischi connessi al bullismo, alle ludopatie e le insidie meno note, come la dipendenza da internet, il fenomeno degli Hikikomori, i cosiddetti “ritirati sociali” e ora il rito assurdo della “balena blu”, che può comportare atti di autolesionismo e persino propositi suicidari».
Il direttore della Asl si rivolge soprattutto ai diretti interessati, ai genitori e ai figli. «Parlarne – sostiene – può servire a svelare temi delicati e affrontare comportamenti che, altrimenti, possono apparire incomprensibili».
Ogni anno, vale la pena ricordare, il servizio 118 della Asl (pagato dalle tasse di tutti noi), è chiamato ad intervenire di notte per soccorrere i giovani che frequentano le discoteche, “sballati” dalle droghe e dall’alcol.
L’estate del 2014 sarà ricordata per il forsennato e instancabile lavoro delle chirurgie ortopediche per intervenire su giovani di rientro dalle discoteche e dai luoghi dello sballo, di giorno e di notte. Complici l’alcol e le droghe.
Su 4.476 traumatizzati raccolti sulle strade salentine e trasportati al “Fazzi” nell’estate 2014 ben 806, (18 per cento), avevano abusato di sostanze, e di questi, 467 per sostanze alcoliche e 339 per droghe. Parliamo dei soli conducenti, perché i passeggeri non sono soggetti alla prova dell’etilometro.
Inoltre, se un’ambulanza è impegnata con la discoteca, non può soccorrere altri pazienti che forse avrebbero più bisogno.