TAP – non ci sono le condizioni per sedersi attorno ad un tavolo

Queste le dichiarazioni del Sindaco Pippi Mellone, che non ha voluto partecipare al tavolo indetto a Palazzo dei Celestini per discutere dei ristori ambientali: “Non mi lego alla schiera dei politici e degli amministratori che aprono la porta a Tap. Chi è con il Salento è contro Tap. Viceversa chi è con Tap è contro il Salento.

Tant’è che non mi meraviglia vedere tra quest’ultimi le truppe salentine di Renzi, l’uomo che ha definito il gasdotto strategico, autorizzando di fatto le manganellate, o politici come Fritz Massa, che ricordo da sempre al fianco dei miei avversari politici, ovvero contro i legittimi interessi della Regione Salento e del territorio di Nardò. E penso alla discarica di Castellino o alla nota vicenda dello scarico a mare.
Ma, tornando a Tap, io ho un solo consiglio: cambino approdo perché da lì non passeranno. I Salentini hanno già respinto i saraceni… faranno la stessa cosa anche con loro. Penso, peraltro, che oggi non ci siano le condizioni per avviare un dialogo con questa organizzazione. Per questo sbagliano quei fittiani che hanno aperto canali di dialogo. Sia come sindaco sia come presidente di Andare Oltre, movimento che annovera tra i propri principi la sovranità della comunità sul proprio territorio, ribadisco che l’approccio da colonizzatore adottato da TAP è perfino offensivo. Forse adatto alla sinistra degli affari. Probabilmente adatto alla destra delle multinazionali. Sicuramente inadatto al dialogo con i liberi cittadini del Salento, i quali chiedono alle istituzioni la massima chiarezza su temi assolutamente di rilievo e sui quali già Vendola, quando dette il via libera all’approvo, fu inconcludente e dannoso, minando le basi per ogni passo successivo. I salentini vogliono sapere tutto degli aspetti finanziari legati all’investimento; tutto dell’impatto sulla salute e sul benessere dei cittadini; tutto dell’impatto sul paesaggio, sulla natura e sugli ulivi.
Oggi dire “No” a Tap, secondo alcuni, spaventerebbe gli investitori.
Dire “Si” a Tap, invece, significherebbe consegnarsi a quanti pensano che ogni veleno, ogni disgrazia, ogni impresa inquinante possa essere rifilata ai salentini facendo leva sul ricatto occupazionale e donando qualche spicciolo alla sagra di paese, al corso di bon ton o a qualche altro beneficiario di poca intelligenza.