Santo ritmo: un batterista neretino suona per il papa

Incisive, profonde, scioccanti, intrise di energia e stimoli vitali, come sempre, le parole che papa Francesco ha rivolto l’11 e il 12 agosto ai giovani nel Circo Massimo di Roma. “Non lasciatevi rubare i vostri sogni, i vostri sogni sono la vostra responsabilità e il vostro tesoro: fate che siano anche il vostro futuro. I sogni vanno fatti crescere, ma vi siete mai chiesti da dove vengono?” Così ha parlato con lo sguardo limpido e la voce ferma davanti a circa centomila giovani. Centomila cuori partiti da tante strade, da diverse città, con molteplici storie e bagagli pieni di paure e speranze, traboccanti di domande e alla ricerca di risposte. Crocicchi diversi, ma un unico approdo. Esperienze differenti, ma un’unica grande occasione: stare con lui!

L’incontro, voluto dal papa in vista del Sinodo dei vescovi che si terrà ad ottobre, ha regalato ai giovani un messaggio significativo, vero e proprio invito a prendere in mano il timone della propria vita per dirigersi verso l’unica rotta infallibile che è Cristo. Atteggiamento indispensabile per virare verso il bene e per seguire la scia dell’amore è il coraggio, ha ribadito papa Francesco, insieme alla forza e alla volontà di recuperare la propria identità spirituale nel contesto comunitario e sociale.
A sigillare l’incontro è stata la musica, stella polare dei valori e linguaggio privilegiato per entrare in empatia con il mondo giovanile. Sul palco del Circo Massimo di Roma, durante l’esibizione di Alex Britti, alla batteria c’è stato il giovane neretino Giulio Rocca che, con la tenacia delle sue bacchette, ha acceso di entusiasmo la platea dei centomila giovani, sotto un cielo brillante di stelle e di suggestive emozioni.
Il ritmo dei sogni, il coraggio di credere, di andare poi ad annunciare ciò che di straordinario è stato vissuto sulla pelle del proprio cuore, è diventato così musica incalzante, calda e attesa dai giovani.
Il messaggio di papa Francesco si è fatto mare di note. A conclusione delle due giornate, ogni nota, ogni canzone è ritornata a casa, è ritornata in quegli angoli di città da dove era partita. Stavolta però carica di gioia, magari con in tasca una promessa: “SIAMO QUI” e non molliamo!Santo ritmo: un batterista neretino suona per il papa

Incisive, profonde, scioccanti, intrise di energia e stimoli vitali, come sempre, le parole che papa Francesco ha rivolto l’11 e il 12 agosto ai giovani nel Circo Massimo di Roma.
“Non lasciatevi rubare i vostri sogni, i vostri sogni sono la vostra responsabilità e il vostro tesoro: fate che siano anche il vostro futuro. I sogni vanno fatti crescere, ma vi siete mai chiesti da dove vengono?” Così ha parlato con lo sguardo limpido e la voce ferma davanti a circa centomila giovani. Centomila cuori partiti da tante strade, da diverse città, con molteplici storie e bagagli pieni di paure e speranze, traboccanti di domande e alla ricerca di risposte. Crocicchi diversi, ma un unico approdo. Esperienze differenti, ma un’unica grande occasione: stare con lui!
L’incontro, voluto dal papa in vista del Sinodo dei vescovi che si terrà ad ottobre, ha regalato ai giovani un messaggio significativo, vero e proprio invito a prendere in mano il timone della propria vita per dirigersi verso l’unica rotta infallibile che è Cristo. Atteggiamento indispensabile per virare verso il bene e per seguire la scia dell’amore è il coraggio, ha ribadito papa Francesco, insieme alla forza e alla volontà di recuperare la propria identità spirituale nel contesto comunitario e sociale.
A sigillare l’incontro è stata la musica, stella polare dei valori e linguaggio privilegiato per entrare in empatia con il mondo giovanile. Sul palco del Circo Massimo di Roma, durante l’esibizione di Alex Britti, alla batteria c’è stato il giovane neretino Giulio Rocca che, con la tenacia delle sue bacchette, ha acceso di entusiasmo la platea dei centomila giovani, sotto un cielo brillante di stelle e di suggestive emozioni.
Il ritmo dei sogni, il coraggio di credere, di andare poi ad annunciare ciò che di straordinario è stato vissuto sulla pelle del proprio cuore, è diventato così musica incalzante, calda e attesa dai giovani.
Il messaggio di papa Francesco si è fatto mare di note. A conclusione delle due giornate, ogni nota, ogni canzone è ritornata a casa, è ritornata in quegli angoli di città da dove era partita. Stavolta però carica di gioia, magari con in tasca una promessa: “SIAMO QUI” e non molliamo!