Tra amministrazioni passate e amministrazioni presenti non è che adesso devono pagare i bambini?

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E’ successo la mattina del 3 ottobre: gli alunni del polo 1, frequentanti il plesso “Don Milani” sito in via F. Crispi, sono stati rimandati a casa insieme ai propri genitori per problematiche verificatesi all’interno della struttura del plesso. Questa mattina il plesso ha riaperto le porte, accogliendo alcune classi al piano terra dove, con tempestività, sono stati eseguiti lavori dalla Ditta “Costruzioni Climaco” su mandato del Comune di Nardò.
Decisamente meno incoraggiante è stata invece la situazione nella scuola di via Bellini dove i genitori, visionando le aule e i luoghi comuni, sono rimasti sconfortati per lo stato in cui si presenta la struttura che dovrà ospitare per un lasso di tempo i bambini e i docenti di alcune sezioni di via Crispi, quelle che frequentavano il primo piano, non ancora pronto per i lavori in corso.

L’alternativa di via Bellini, proposta dal Comune per permettere ai bambini la ripresa delle attività scolastiche, nasce dal fatto che in questa struttura ci sono aule inutilizzate. Solo pochi giorni fa, dopo l’incontro con alcuni rappresentati dell’amministrazione comunale, i genitori erano tornanti a casa rassicurati dall’affermazione che le aule di via Bellini sarebbero state ridipinte e sottoposte a sistemazione tale da rendere quegli spazi adatti ad accogliere i bambini “sfollati” di via Crispi.
Purtroppo, proprio stamattina, la delusione era palese negli occhi dei genitori che si sono apprestati ad accompagnare i propri figli nella scuola di via Bellini. Evidenti crepe lungo gran parte dei muri, ragnatele e servizi igienici scarsamente accoglienti e sicuri hanno lasciato senza parole i genitori. Mancante la certificazione sulla sicurezza strutturale che sarebbe dovuta essere affissa sul cancello di ingresso della scuola per consentire ai genitori e ai bambini di vivere serenamente questa frequenza temporanea nel plesso che li ospita.
Genitori preoccupati, genitori impotenti, genitori arrabbiati e dispiaciuti nel dover lasciare i propri bambini in un contesto non propriamente consono ai loro diritti, genitori che chiedono chiarezza sull’accaduto, chiedono posti sicuri e accoglienti per il diritto allo studio e, almeno, le pareti ridipinte e senza crepe in via Bellini!
Rimane l’interrogativo portante di questa offuscata e inquietante storia:
sono stati eseguiti i controlli per la sicurezza sulle scuole di Nardò prima dell’inizio dell’anno scolastico? Di chi era competenza e di chi sono le responsabilità? Comune o Scuola? Carte alla mano i genitori vogliono capire!
Le famiglie coinvolte dal vergognoso evento attendono fiduciose le risposte e la messa in dignità e sicurezza delle aule di via Bellini.
Pare che una considerazione si levi in coro dalla cittadinanza neretina: tra amministrazioni passate e amministrazioni presenti non è che adesso devono pagare i bambini?

foto delle classi di via Bellini che accolgono i bambini di via Crispi

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