Lettera a mio padre 10

Ciao papà,
eccomi qui, puntuale come ogni anno.
Scriverti è il modo che scelgo per inaugurare il nuovo cammino, la sferzata di energia di cui hanno bisogno i passi per continuare il viaggio, per continuare ad inoltrarmi in quel sentiero misterioso, incredibile, sorprendentemente faticoso e colmo di bellezza che è la vita.

Su questo ponte lungo dieci anni, il tempo si è fermato, non lo conto più. Su questo ponte il tempo non lo conosco più secondo i numeri, ho cominciato a contarlo a manciate d’amore, come in una gigante clessidra del cuore, un serbatoio dell’anima dove tutto brilla come oro colato, oro puro. Granello dopo granello, conto la vita che è stata, la vita che è trascorsa e ritrovo tra le mani solo il bagliore di te, la luce che emani dal tuo porto fino al mio fragile orizzonte. Qui non ci sono più i ricordi, né le onde alte dell’umana nostalgia. Su questo ponte lungo dieci anni, qui, sotto i passi, ci sei tu, proprio tu che lanci la fune per attraccare la barca con le mani incartate di sale, i remi a bordo e gli occhi pieni di infinito. Chi può fermare l’amore? Me lo chiedo ogni volta, pensando a te. L’amore è come un mare che infrange le rive senza sosta, come il sole che batte alla finestra ogni mattino, giorno dopo giorno, senza che niente possa impedirlo. Qualunque cosa accada, l’amore è sempre lì: nutre, scalda, scava, sorprende, ricorda insistentemente che non c’è altra finalità, altra logica se non quella dell’essere dono, dell’essere pane e sudore, sacrificio, tempo, attenzione, cura, sorriso, libro, carezza per chi ci è accanto. Niente, neppure il dolore, neppure la morte, neppure le sconfitte più dure possono cancellare l’amore. E’ come un ordito tenace, resistente, indistruttibile che tiene legati gli uni agli altri. Per questo vale la pena ripartire sempre, attraccare e salpare, navigare verso il nuovo giorno con un grazie pronto a spiccare il volo dalla bocca.
Su questo ponte lungo dieci anni non mi è mancato nulla di te perché l’amore mi ha dato tutto, ha continuato ad alimentare il nostro legame, ha ricolmato ogni vuoto e asciugato ogni sofferenza. Sei tu che cammini davanti a questi passi e, mentre cammini, ripeti di guardare verso levante perché è lì che la luce si alza incandescente ad ogni alba. L’amore che sei stato è certezza lungo la traversata e io continuo a vederne chiara la scia.