A NARDÒ TRIONFO DEL NO, GLI SCONFITTI TRAGGANO CONSEGUENZE DEFINITIVE

La vittoria del No è molto chiara e a Nardò ha dimensioni eloquenti, l’augurio è che serva agli sconfitti per comprendere che dopo l’ennesima sconfitta occorre trarre conseguenze definitive. Non si può sempre fare finta di niente, gli esiti del voto sono segnali chiarissimi della volontà popolare, sia che riguardino il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale, sia che riguardino un tentativo di riforma costituzionale.

I personaggi che hanno perso a giugno e che di nuovo sono stati sonoramente bocciati dalle urne con il referendum, non possono sentirsi eternamente validi per tutte le stagioni. I Risi, i Tiene (a proposito, chi si rivede!), i Siciliano dovrebbero serenamente accettare che i cittadini chiedono altro, non certo loro e le loro proposte obsolete o opportuniste. Non è una questione anagrafica, non siamo tra quelli che “giovane è sempre e comunque meglio”, ma di idee, di freschezza, di capacità di sapersi smarcare da vecchi schemi e logiche.

A Nardò il vento è cambiato, un’epoca storica si è chiusa definitivamente. E i tentativi furbi di rigenerarsi, di apparire nuovi, di riciclarsi, non passano. La gente è matura e non accetta più uomini e cose del Novecento politico italiano, sia che abbiano il volto di cinquantenni di lungo corso partitico, sia che abbiano quello di ventenni o trentenni figli di una tradizione politica di cui la città non ha alcuna nostalgia.

Giulia Puglia (Andare Oltre)
Augusto Greco (Riprendiamoci Nardò)