Ricerca, tutela, valorizzazione e fruizione dei Beni Archeologici: bene la strada intrapresa dalla Regione

In questi giorni la notizia che l’Anfiteatro di Rudiae è stato riportato alla luce in tutta la sua interezza ha reso felice non solo Lecce, ma tutto il Salento, nella consapevolezza che l’Archeologia rappresenta non solo uno dei più importanti segmenti culturali, ma anche la vera “anima” del turismo destagionalizzante che è, poi, l’obiettivo principale della Regione Puglia e di molti territori.

Proprio per questo, però, bisogna guardare con attenzione anche ad altre emergenze del Salento che rappresentano un unicum a livello continentale, il riferimento è all’importantissimo Distretto Archeologico del Paleolitico di Portoselvaggio. Basti pensare che, prima nella baia di Uluzzo all’interno del Parco di Portoselvaggio – Palude del Capitano, sono state rinvenute le testimonianze di una cultura preistorica che, prendendo il nome dal toponimo locale, è stata definita appunto dell’Uluzziano. Ma non solo, secondo autorevoli ricercatori (e secondo quanto pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature), da fossili umani (due denti) trovati in quella che viene giustamente definita un vero e proprio santuario dell’Archeologia, cioè Grotta del Cavallo, si sta riscrivendo la storia dell’uomo moderno perché tali denti appartenenti all’uomo Sapiens risalgono a circa 45.000 anni fa e sarebbero quindi i resti dell’uomo moderno più antichi d’Europa. E ancora, il Distretto Archeologico di Portoselvaggio si compone di altri siti del Paleolitico quali le Grotte di: Capelvenere A; Torre dell’Alto; Riparo Rei; M. Bernardini; Serra Cicora A; Uluzzo C; Cavallo (solo per parlare di quelle che sono state oggetto di indagini archeologiche).
Proprio per l’importanza scientifico – culturale, e strategica ai fini turistici, il Comune di Nardò sta puntando molto sul Museo della Preistoria di Nardò che ospiterà soprattutto molti dei reperti del Distretto Archeologico di Portoselvaggio, diventando quindi l’anello di congiunzione tra i due nodi attrattori più importanti del territorio e cioè: il Parco di Portoselvaggio – Palude del Capitano dove sarà possibile visitare in situ le Grotte e altri contesti di rilievo, e il Centro Storico che ospita il Museo della Preistoria.
In questi ultimi anni, poiché la programmazione comunitaria 2007 – 2013 non copriva finanziamenti per gli scavi, le amministrazioni che si sono succedute hanno cercato con fondi di bilancio di dare un contributo economico per le campagne di scavo che interessano molti dei siti sopra elencati. Ora però che questo è possibile attraverso la nuova programmazione 2014 – 2020, ha ragione l’Assessore Capone quando afferma che bisogna mettersi in gioco partecipando ai nuovi bandi comunitari per poter assicurare la valorizzazione e la fruizione del Parchi Archeologici, altrimenti si corre il rischio che ad avere aiuti diretti, anche attraverso accordi di programma, siano sempre gli stessi siti a discapito di altri di pari importanza. Questo non sarebbe giusto nei confronti delle istituzioni scientifiche e amministrative che con enormi sforzi svolgono, ognuno per le proprie competenze, attività di ricerca, tutela, valorizzazione e fruizione di siti Archeologi di notevole importanza e che ambirebbero a vedere valorizzato il proprio lavoro anche attraverso aiuti regionali comunitari per offrire alle Comunità concrete azioni di sviluppo sostenibile e duraturo.

Mino Natalizio ex Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Nardò