UN PIAZZALE DEDICATO AL CARABINIERE “PARTIGIANO” LUIGI ZACCHINO

Un piazzale della città sarà intitolato a Luigi Zacchino, maresciallo dei carabinieri che tra il 1943 e il 1945, in Toscana, sostenne la causa dei gruppi partigiani. Lo ha deciso la giunta comunale con delibera n. 20 del 25 gennaio, accogliendo la segnalazione del sindaco di Manciano (Grosseto) Mario Galli sulla vicenda del militare neretino in servizio nella caserma della cittadina toscana sino al 1951.
Luigi Zacchino, classe 1905, comandò la stazione dei Reali Carabinieri di Manciano nel periodo cruciale della caduta del fascismo. Sin dalla notizia dell’armistizio, si schierò con il governo legittimo e sostenne la causa dei renitenti alla leva della RSI e dei gruppi partigiani, informandoli di possibili rastrellamenti. Uno straccio rosso avvolto alla persiana del corridoio della caserma era il segnale che utilizzava per avvisare del pericolo. Nell’ottobre del 1943, venuto a conoscenza delle intenzioni dei fascisti di arrestare Sante Arancio, comandante del primo gruppo partigiano della zona, riuscì ad avvertirlo consentendogli di mettersi in salvo con la famiglia. Disattendendo gli ordini e non curandosi delle minacce del prefetto fascista Alceo Ercolani, che sollecitava gli arresti dei giovani renitenti alla leva, in più occasioni assicurò rifornimenti alimentari e munizioni alle formazioni partigiane della zona. Successivamente si occupò del fermo e degli interrogatori di un centinaio di fascisti, contribuendo con lucidità ed equità all’accertamento delle responsabilità di diverse azioni repressive ed eventi sanguinari.
Con la stessa delibera, la giunta ha deciso di intitolare il piazzale antistante l’ex ospedale a Manfredo Tana, l’ingegnere originario di Lecce (scomparso nel 2009) che fu dirigente dell’ufficio tecnico comunale e direttore dei lavori dello stesso nosocomio. Progettò numerosi edifici pubblici e collaborò alla stesura del Piano Regolare Generale della città. Progettò anche numerosi edifici privati e prestigiose ville a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso.

Uff. Stampa Comune di Nardò