SE RISI È IL PALADINO DEL CIVISMO, NOI SIAMO I PINK FLOYD

Sono passati due anni e mezzo, ma la ferita sembra ancora aperta. Lo dimostrano le accuse, che respingiamo con forza, che vengono mosse contro questa amministrazione che viene descritta come antidemocratica, non limpida e bugiarda. Colpevole forse, aggiungiamo noi, di dare voce alle esigenze di tutti i cittadini e non, come accadeva in un recente passato, a quelle dei soliti amici (e amici degli amici).
Fa uno strano effetto sentire l’ex consigliere comunale Marcello Risi parlare di “periodo più buio di tutta la storia repubblicana” mentre la città sta vivendo una fase di evoluzione infrastrutturale con i numerosi cantieri disseminati nel centro urbano e nelle periferie. Fa strano sentire parlare di denaro pubblico sprecato quando sono stati intercettati dalla giunta, dallo staff del sindaco Mellone e dagli uffici, oltre 14 milioni di euro che verranno interamente investiti sul territorio attraverso progetti già approvati dal consiglio comunale (nonostante i 4 o 5 voti contrari della minoranza che non ha nemmeno l’onestà intellettuale di riconoscere la bontà oggettiva delle scelte). Risi non vede o fa finta di non vedere il Parco dell’Incoronata, la rotatoria di Piazza Mazzini, la ricostruzione dei bagni e del piazzale di Corso Galliano (lavori già iniziati), la rotatoria all’ingresso della Città, il rifacimento del lungomare S.Caterina-S.Maria e tanto, tanto, altro ancora?
Fa uno strano effetto sentire l’ex consigliere Risi parlare di “rimboccarsi le maniche per costruire un’alternativa” e “di una alleanza civica fondata sulle persone prima che sulle appartenenze”. Lui, rimasto agli anni Ottanta, ingrigito uomo della nomenklatura dei partiti, ora novello paladino del civismo. Se il civismo ha il suo volto, noi siamo i Pink Floyd. Ci viene da sorridere. Apprezziamo lo sforzo (anzi, la capriola), nonostante arrivi da una persona che, da Sindaco, ha lasciato solo le macerie e che ha condotto la città al punto più basso da quando non è più in uso il baratto come modalità di pagamento.
Aprire al civismo sulla base delle persone e non sulle appartenenze, peraltro, è un format che Andare Oltre porta avanti sin dal 2013, ci sembra quindi totalmente anacronistico e velleitario questo malcelato tentativo di riportare in vita un progetto nato nel 2016, in occasione delle amministrative, con risultati palesemente fallimentari. I nostri concittadini, anche i più fedeli alla linea risiana (se ne esistono ancora), si stanno rendendo conto della differenza tra l’attuale amministrazione e le precedenti.
Ad iniziare da un nuovo modo di concepire e vivere la politica, slegato dal sentimento di possesso per la poltrona e quindi diverso da quello a cui siamo stati abituati per trent’anni.

Luigi Maritati
Segretario Cittadino Andare Oltre