Commissariamento opere di trattamento dei reflui fognari

L’antipolitica messa in campo da Mellone e dai suoi inconsistenti seguaci, fatta di rinvii, di comportamenti irresponsabili e di futili incontri in quel di Bari, ha prodotto, purtroppo, il risultato che avevamo manifestamente temuto. Il Governo nazionale, in presenza di una condanna – di fatto ignorata – della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha deciso la nomina di un Commissario straordinario, il quale avrà il compito di coordinare e realizzare il collettamento e i sistemi fognari e di depurazione dei reflui umani dei territori di Porto Cesareo e Nardò.

Ero stato facile profeta quando, all’indomani della improvvida revoca del Protocollo di intesa del settembre 2015, dichiarai che quell’atto avrebbe determinato senza ombra di dubbio il commissariamento delle opere. Cosicché, ora verrà escluso il controllo istituzionale e democratico delle due comunità interessate e i lavori saranno effettuati, rispettando sicuramente le esigenze di AQP ma non assicurando tutti i meccanismi di garanzia ambientale che erano stati analiticamente previsti dal Protocollo revocato. Né avremo alcuna garanzia che verranno realizzate quelle importanti e costose infrastrutture idriche e fognarie previste sempre in quel Protocollo. Ecco a cosa ci ha portato l’antipolitica dell’apparenza, degli abbracci senza costrutto, delle spacconate dei “cannoni” e dei “carri armati”. Una sconfitta grave per i cittadini di Nardò, una parte dei quali ha certamente avuto la responsabilità di dare credito alle squallide propagande di una specie di re travicello inadatto a ben amministrare. Mellone e tutti gli altri che hanno preso in giro la nostra comunità riempiendosi la bocca di difesa dell’ambiente, comincino con l’amministrare qualche condominio e magari potranno a rendersi conto che far finta di amministrare con servizi fotografici, con manifesti compiaciuti (e con offese ai cittadini) non risolve, anzi aggrava i problemi delle persone.