La società operaia di Nardò pare essere favorevole alla cementificazione della Sarparea. Pare, perché da quanto viene riportato dai quotidiani di oggi non si riesce a comprendere se sia stata una posizione di tutti gli iscritti alla stessa società, o solo di una parte di essi.
Mi chiedo, e chiedo alla società operaia, che da sempre si è contraddistinta come sodalizio attivo e presente sul territorio, apolitico ed apartitico, ben distante da interessi personali di qualcuno, se non dell’interezza di un intero comparto quale quello dell’artigianato, se abbia o meno piena contezza di quello che è il progetto per la realizzazione del resort e delle 35 villette all’interno dell’uliveto plurisecolare della Sarparea. Se abbia o meno contezza del numero di posti di lavoro (e della loro stabilità) che quell’intervento potrà eventualmente portare. Mi chiedo, e chiedo a chi ha prodotto e diramato il comunicato stampa a firma della società operaia, secondo quali criteri e secondo quale norma si siano convinti che i lavori di realizzazione potranno essere svolti da imprese locali. Secondo quale principio un privato dovrebbe rivolgersi necessariamente ad imprese locali? È doveroso ricordare che stiamo parlando di un intervento strettamente privato e dunque non vincolabile da nessuno sotto il profilo della scelta delle ditte che si occuperanno della realizzazione. Se poi qualcuno intende rispondere a logiche diverse rispetto a quelle fondanti un sodalizio come la società operaia è libero di farlo, ma abbia la compiacenza di mettere il suo nome e cognome. Infondo stiamo parlando di un grande investimento che porterà solo benefici a questo terrirorio, a detta di una parte della società operaia, e mettere la firma degli iscritti o di chi riveste ruoli di responsabilità all’interno del sodalizio, ad una nota favorevole allo stesso investimento non può che dare lustro a chi lo fà.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Partito Democratico
