LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO: CONVERSAZIONI SUL FUTURO OSPITA LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI AMNESTY INTERNATIONAL CON RICCARDO NOURY E ABOUBAKAR SOUMAHORO

Proseguono gli appuntamenti di avvicinamento alla settima edizione del festival Conversazioni sul Futuro, organizzato dall’associazione Diffondiamo Idee di Valore (24/27 ottobre). Mercoledì 15 maggio (ore 19:30 – ingresso libero) le Officine Cantelmo di Lecce ospiteranno la presentazione del Rapporto Annuale di Amnesty International. L’incontro, in collaborazione con Amnesty International – Lecce, introdotto da Gabriella Morelli (Conversazioni sul futuro) e moderato da Gabriele De Giorgi (LeccePrima.it) vedrà la partecipazione di Riccardo Noury (portavoce italiano di Amnesty International), Katia Lotteria (vicepresidente Casa delle Donne) e Aboubakar Soumahoro, che parlerà anche del suo recente volume “Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità” (Feltrinelli).

Con una panoramica sulle violazioni dei diritti umani, sulle lotte degli attivisti e sulle sfide vecchie e nuove, il Rapporto Annuale di Amnesty International attraversa regioni geografiche e temi trasversali per scattare una foto del 2018 e immaginare il futuro: i conflitti, il commercio di armi, i diritti economici e sociali, la libertà d’espressione online e offline, i diritti delle donne e dei migranti. Le donne sono state le protagoniste di un anno di lotte per i loro diritti ma anche per difendere le loro comunità e le persone più vulnerabili. Per questo sono state prese di mira, vessate, attaccate. “Hanno cercato d’intimidirci ma non ci sono riusciti”, ha dichiarato Nonhle Mbuthuma, un’attivista del Sudafrica. I difensori dei diritti umani, uomini e donne, non arretreranno di un passo finché i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, sanciti 70 anni fa, non saranno garantiti a tutti. Amnesty International è al loro fianco. “La situazione dei diritti umani nel mondo” è l’evoluzione del tradizionale Rapporto annuale di Amnesty International. Più agevole e insieme più ricco di dati e immagini, questo volume è un riferimento indispensabile per attivisti, ricercatori, avvocati, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni, associazioni e per tutte le persone che credono che il cambiamento sia possibile. Il volume è arricchito dall’introduzione di Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti, e da un approfondimento sull’Italia dei ricercatori dell’Ufficio regionale per l’Europa di Amnesty International, Elisa De Pieri e Matteo De Bellis.

“Sapete cosa un buon pugile non deve mai fare? Non bisogna mai farsi stringere in un angolo. Se sei costretto all’angolo, finisci per prendere così tanti colpi che bastano pochi secondi per perdere un incontro. Non sono mai stato un pugile e non ho mai desiderato di esserlo. Però ho capito di essere su un ring. Non da solo. Insieme a me, prima di me, in tanti, al nostro arrivo in Italia, siamo stati messi in un angolo. Costretti a subire ingiustizie e discriminazioni, molte volte da chi, da figlio o nipote di emigranti, non andava solo contro di noi, ma contro il proprio passato e la propria memoria”. Aboubakar Soumahoro da molti anni difende i diritti dei lavoratori. Arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio, ha conosciuto da vicino le insidie di un tessuto civile che sembra sempre più logoro e incapace di garantire i diritti minimi che dovrebbero essere riconosciuti a ogni essere umano. Il suo è un avvertimento: siamo davvero sicuri che l’angolo del ring sia riservato ai migranti? Forse dietro “i mestieri che gli italiani non vogliono più fare” si nasconde il degrado delle condizioni generali di lavoro, che chi arriva in Italia sprovvisto di tutele e di diritti è costretto ad accettare per sopravvivere. È così che si spiega il gran ritorno della retorica del “prima gli italiani” e della “razza”: uno stratagemma per abbassare il costo del lavoro e per ridurre drasticamente la distanza legittima tra lavoro e sfruttamento. La domanda che dobbiamo porci è radicale: può esistere un capitalismo non razzista? Questo manifesto riempie un vuoto del dibattito politico italiano. Aboubakar Soumahoro sa cosa significa essere privati di un diritto e per questo sa anche cosa significa lottare per conquistarlo.

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