Galatone. COMPOSTAGGIO: IL SINDACO NON FACCIA IL “PONZIO PILATO” – “INTELLIGENTI PAUCA”

Sarebbe opportuno che di fronte allo scempio ed alla devastazione territoriale, i cittadini trovassero coesione e dimostrassero fermamente il dissenso più assoluto per preservare l’integrità e la vivibilità ambientale.

Ancora una volta Galatone paga il tributo della propria indolenza e ignavia di fronte a situazioni e problematiche che in altri luoghi avrebbero provocato una sommossa popolare.
Le vicende della discarica di Trepuzzi-Squinzano dimostrano che la gente di quei paesi è molto attenta e prende posizione, mentre a Galatone aldilà delle competenze e del tanto sbandierato diniego comunale si continua a trovare il nostro territorio pronto a recepire gli insediamenti a dir poco devastanti nel presente e per il futuro.
Non basta accettare quelle che sono le regole del gioco, la Provincia autorizza ed il gioco è fatto!
Si infiltrano in CASA NOSTRA senza chiedere il permesso a nessuno. Le Istituzioni quando trattasi del destino dell’intera Città o delle Città limitrofe, hanno l’obbligo morale di far conoscere le problematiche, le volontà di insediamento alle popolazioni locali. Viene spontaneo chiedersi, poi, per quale motivo il nostro Paese debba subire costantemente le volontà altrui a dispregio della democrazia. TRATTASI DI SALUTE! Nessun cittadino delega su questo problema.
Il diniego all’insediamento più o meno elasticizzato e non vincolante, da parte del COMUNE, è giustificazione quantomeno molto debole per affrontare seriamente e con coscienza tale problema.
Il nostro Paese è in un territorio già “in sofferenza”: la presenza di una centrale a biogas, l’ampliamento a dismisura della discarica di materiale misto amianto, la mancata bonifica della discarica di Castellino, la situazione della valorizzazione della costa di nostra pertinenza, ed ora… l’ultima ciliegina… IL COMPOSTAGGIO!!!
ABBIAMO FATTO CINQUINA!!!
Siamo convinti che gli investitori tutelino i loro interessi, ma le istituzioni anche se strette nei legami delle norme giuridiche, devono prioritariamente considerare le situazioni di aggravio provocando una seria pregiudiziale alla tutela ambientale.
Andando oltre è nostra convinzione che non basta la volontà e la concessione espressa dalla Provincia, né la posizione più o meno passiva del COMUNE. Abbiamo bisogno di sentire la gente, di assicurarci che non ci siano ricadute di GAS maleodoranti e del conseguente impatto nelle zone circostanti, al fine di esprimere attraverso la gente il nostro CONSENSO. Non ci sembra che l’impianto in questione sia indenne dal provocare rischi da noi paventati. L’esempio di simile impianto insediato a Modugno (Ba) in netto conflitto con il Comune in questione, per motivi di inquinamento ambientale, non possono lasciarci tranquilli.
ABBIAMO BISOGNO DI UN REFERENDUM POPOLARE ED IL SINDACO NON PUO’ ASSUMERE L’ATTEGGIAMENTO DA PONZIO PILATO. “INTELLIGENTI PAUCA”