Sarparea: un casus belli infinito senza soluzioni condivise

Riprendiamoci Nardò dopo un’ attenta analisi scevra da condizionamenti di colore politico vorrebbe oggi lanciare un appello rivolto alle parti in causa diametralmente opposte affinchè si possa giungere a una conclusione che non penalizzi ulteriormente il territorio e soddisfi in egual misura i timori giustificati degli ambientalisti e le logiche turistiche ed economiche dei legittimi proprietari e degli operatori locali.

Pensare di poter utilizzare in questo periodo in cui la sostenibilità ambientale è a rischio materiali oramai obsoleti e che creano nel tempo disastri per l’ ecosistema in cui vengono proposti è fuori da ogni linea di pensiero condivisibile. Cemento, ferro e tufo oramai hanno fatto il loro tempo e ci siamo resi conto che questo tipo di materiali hanno creato uno stravolgimento nel Salento , soprattutto nelle marine, causando danni oramai insanabili nel paesaggio e nella salubrità ambientale. Riproporre oggi per il villaggio Oasi la Sarparea al di là delle metrature edificabili questo tipo di scenario collaudato ma superato sotto tutti i punti di vista appare senza ombra di dubbio anacronistico e non al passo con i tempi. La natura dopo decenni di devastazioni continue ha bisogno di riottenere quel rispetto che le generazioni passate hanno avuto la sapienza di regalare durante i secoli perchè il futuro dell’uomo e della nostra città , in questo specifico caso, è legato a filo doppio con la stessa poiché dalla sopravvivenza dell’una dipende naturalmente la vita degli altri. Assodato questo dato incontrovertibile non riusciamo a capire come mai invece dei continui irrigidimenti sulle posizioni non si trovino delle soluzioni, oramai a portata di mano con le moderne tecnologie, che possano soddisfare entrambi i contendenti. Il fenomeno carsico oramai noto da tempo , la presenza di scorrimenti acquiferi sotterranei e non per ultimo il magnifico uliveto monumentale sconsiglierebbero anche ai filosofi e ai tecnici poco attenti l’uso di ruspe, scavi e colate di cemento su un territorio a rischio com’è stato riconosciuto dai geologi e dai naturalisti il comparto della Sarparea . Oramai è crescente anche nella nostra Nazione l’interesse rivolto al risparmio energetico attraverso metodi e materiali per la costruzione di abitazioni a basso consumo energetico ”case passive” che non implicano stravolgimenti per l’ambiente circostante. Per rendere fruibile questa nuova generazione cantieristica occorre rieducare tutto un settore professionale e tecnico per cambiare e valutare in modo radicale la propria visione e il know how ricevuto sino a oggi. I vantaggi nel medio e lungo periodo per coloro che si volessero lanciare in questa nuova epoca di “edilizia certificata” sarebbero notevoli e rimetterebbero in moto un volano intorno al quale si era arrugginito il settore edile in questi ultimi anni complice anche la crisi economica. Non dobbiamo mai dimenticare che i turisti scelgono il Salento per la bellezza paesaggistica, il mare ancora incontaminato e i sapori della terra , pertanto, il cemento le ruspe e le contaminazioni delle acque allontanerebbero in maniera definitiva l’interesse verso la nostra terra. La nostra associazione spera che ambientalisti , tecnici , proprietari e amministratori si possano sedere intorno a un tavolo di trattative per cercare in modo unitario una risoluzione non più dilazionabile che non crei oltretutto contrasti e barriere come fatto sinora. Esistono sul mercato alternative altrettanto valide per superare diatribe epocali e per poter realizzare insieme un territorio eco compatibile dove non si contempli il consumo, la distruzione e lo stravolgimento del sistema marino e paesaggistico per essere presi, da pionieri, come esempio da seguire dalle generazioni future. Continueremo a sperare che questo sasso lanciato nello stagno cittadino faccia muovere le acque nella giusta direzione e spalanchi le porte verso una prospettiva diversa e più avveniristica di quella attuale affinchè la stessa possa essere condivisa e approvata da tutti.

Aloisi Aladino
Segretario
Riprendiamoci Nardò