Lettera Sindaco su cambio di denominazione e ampliamento AMP

Al Sig. Sindaco del Comune di Nardò

Oggetto: cambio di denominazione dell’AMP e istruttoria di ampliamento AMP di Porto Cesareo e di Nardò a tutte le aree prospicienti il Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio – Palude del Capitano.

Egregio Sig. Sindaco, come si è avuto modo di evidenziare qualche anno fa in una nota indirizzata al Ministro dell’Ambiente, sull’ambiente salentino pende un’ingiustizia che non può e non deve ulteriormente protrarsi. Stiamo parlando dell’annosa questione della tutela, salvaguardia e valorizzazione di uno dei tratti di mare ambientalmente e paesaggisticamente più rilevanti dell’intera Penisola qual è quello prospiciente il Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio – Palude del Capitano (premiato per diversi anni con le 5 Vele di Legambiente e del Touring Club Italiano).
Infatti, il Comune di Nardò con nota prot. 45304 del 13/11/2006 manifestò interesse (agli Enti competenti) alla tutela dell’area costiera di Portoselvaggio e Palude del Capitano atteso che tale area rappresentava, e rappresenta ancora oggi, una delle più belle aree costiere del territorio italiano in quanto costituita da habitat in straordinario stato di conservazione, come attestato dai numerosi studi scientifici che evidenziano un ambiente marino di pregio dal punto di vista naturalistico ed archeologico, caratterizzato dalla presenza di numerose grotte sommerse. Tratto di mare che risulta immediatamente contiguo all’AMP di Porto Cesareo, gestito da un Consorzio di cui fa parte anche il Comune di Nardò.
Ebbene, nonostante l’iter previsto per l’aggiornamento in questione sia andato avanti con l’assenso degli Enti interessati al procedimento (con la contrarietà, come noto, del Comune di Porto Cesareo), tanto da culminare nel parere favorevole della Conferenza Unificata (che esprimendosi sulla proposta Ministeriale, chiude sostanzialmente il procedimento) del 6/05/2010 (repertorio n. 32/CU reso ai sensi dell’art.77 comma 2 del d.lgs. 112/98 sullo schema di decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di ampliamento dell’AMP Porto Cesareo predisposto ai sensi dell’art. 18 della Legge n. 394 del 1991), il Comune di Porto Cesareo ricorreva per l’annullamento di tale parere al TAR del Lazio sez. di Roma in data 1/07/2010.
Le motivazioni addotte in tale ricorso possono, a parere degli scriventi, essere tranquillamente obiettate attraverso un’attenta lettura di quanto contenuto nell’Istruttoria tecnica preliminare per l’aggiornamento dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo (ex art. 2, comma 14, della Legge 9 Dicembre 1998, n. 426) redatta dalla Segreteria Tecnica per la Tutela del Mare e la Navigazione Sostenibile della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
È appena il caso di ricordare, inoltre, che, tra gli altri, a favore dell’ampliamento (viste le peculiarità ambientali dell’area interessata) si sono anche espressi il Prof. Ferdinando Boero del Di.S.Te.B.A. Università del Salento, l’ex Direttore del Di.S.Te.B.A. Università del Salento Prof. Genuaro Belmonte, il Prof. Giuseppe Piccioli dell’Università del Salento (tra i fotografi subacquei più premiati al mondo), le forze Ambientaliste del territorio rappresentate dall’allora Presidente della Consulta dell’Ambiente Raffaele Onorato e i vertici nazionali e Regionali di Legambiente.
Le chiediamo, pertanto, di aprire un ulteriore tavolo tecnico con Regione, Provincia e Comune di Porto Cesareo, alla luce anche e soprattutto della disponibilità concessa al Comune di Porto Cesareo da parte del Comune di Nardò per risolvere l’importantissima criticità ambientale che da sempre attanaglia il territorio di Porto Cesareo: la gestione dei reflui.
Come spiegare, infatti, ai cittadini di Nardò che si è tesa una mano ai nostri vicini in considerazione del fatto che “l’ambiente non conosce confini amministrativi” e che, invece, questo discorso non vale per l’ampliamento dell’AMP ad uno dei tratti di mare più belli d’Italia? Dove sono finiti tutti gli amministratori, ex amministratori, e non solo di Porto Cesareo, che quando si trattava di decidere sulla gestione dei reflui parlavano ai neritini di “solidarietà ambientale”?
Perciò Sindaco, ora basta! Nardò ha fatto la sua parte e Porto Cesareo ha il dovere di dare il proprio assenso affinché venga firmato il decreto di ampliamento dell’AMP e che, di conseguenza, l’Area Marina Protetta venga denominata di Porto Cesareo e Nardò.
Ed a proposito di cambio di denominazione, ed indipendentemente dall’ampliamento richiesto, l’Assemblea dell’AMP (composta dai Sindaci di Nardò e Porto Cesareo e dal Presidente della Provincia) ha l’obbligo, visto quanto sopra riportato, di correggere la miopia del CdA dell’AMP che, ad esclusione dei componenti di Nardò, ha bocciato la proposta di cambio di denominazione.
Caro Sindaco, se questa intollerabile situazione dovesse permanere, crediamo sia opportuno che Nardò manifesti al Ministero, alla Regione e alla Provincia la volontà di non voler più essere rappresentato negli organismi di gestione dell’AMP che, a questo punto, non sentiamo più nostra…
Sindaco, per il proseguo e il futuro di eventuali “collaborazioni amministrative” con Porto Cesareo, è necessario verificare il comportamento di Porto Cesareo e trarne le opportune conseguenze.

 

Noi x Nardò

Mino Natalizio

Paolo Maccagnano