RUFFANO. PRESENTAZIONE DELLA RIMASTERIZZAZIONE DI “FANTASTICA PIZZICA”

Il 23 giugno 2019, alle 20:30, presso l’agriturismo “La Fazenda” di Torrepaduli di Ruffano, verrà presentato ufficialmente il CD “Fantastica pizzica”, rimasterizzazione dello storico rivoluzionario album del gruppo “Pierpaolo De Giorgi e i Tamburellisti di Torrepaduli” del 1991. Il CD “Fantastica pizzica” esce proprio lo stesso giorno del 23 giugno 2019, dopo 28 anni dalla prima edizione. Alla cerimonia saranno presenti i Tamburellisti di Torrepaduli e De Giorgi racconterà le motivazioni, gli sforzi, le difficoltà e le soddisfazioni che circondano l’avventurosa pubblicazione dell’album. Nell’immobile cielo della musica tradizionale di fine anni ‘80 e primi anni ‘90 della Puglia del Novecento, l’album è un tuono potente, con onde di risonanza lente ma lunghe e ovunque propagate. Per Sergio Torsello, compianto direttore artistico de “La Notte della Taranta”, “Pierpaolo De Giorgi e i Tamburellisti di Torrepaduli” sono “uno dei gruppi più attivi tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90”. Secondo l’attuale direttore artistico dello stesso festival Luigi Chiriatti in quel pe-riodo il gruppo è “l’unico alla ribalta”. Per l’esattezza, Pierpaolo De Giorgi dapprima porta da solo sulle piazze la sua ricerca etnomusicologica e insieme l’eredità lasciatagli, nel periodo universitario di Perugia, dall’indagine sul campo compiuta da Luigi Marzo e Carlo Lubello nel basso Salento alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ‘70. Poi, sulla spinta di Raffaele Santoro, nel settembre del 1990 “Pierpaolo De Giorgi e i Tamburellisti di Torrepaduli” si costituiscono come gruppo e danno il via ai concerti. Guidati dal maestro Amedeo De Rosa, i suonatori di tamburello e i danzatori provengono tutti da Torrepaduli, mitico luogo tradizionale della pizzica. Così nel 1991 si verifica un evento di straordinaria portata artistica: per la prima volta nella storia della musica vede la luce, un album di riproposizione e insieme di innovazione tutto di pizzica e in dialetto leccese. Da tempo progettato da De Giorgi, nasce un genere musicale nuovo, totalmente basato sull’antica, ma rapida, vitale e un tempo molto diffusa musica tradizionale utilizzata come terapia nel tarantismo. Il tamburello principale dell’album è quello dell’indiscusso maestro Amedeo De Rosa, uno dei maggiori di quest’arte. La suggestiva e intonata voce di De Giorgi, che suona anche la chitarra e l’armonica a bocca, registrata su “bobinone magnetico” in un periodo in cui non esiste ancora la correzione digitale, crea grande emozione negli ascoltatori. L’album, pubblicato nel giugno del 1991 su “musicassetta”, il supporto allora in voga, si ispira e già ripensa il celebre volume di riferimento “La terra del rimorso” di Ernesto De Martino. De Giorgi, filosofo e specialista di estetica, considera l’affascinante tarantismo come terapia e non una malattia o un rimedio illusorio, e inserisce in “Fantastica pizzica” valori artistici e spirituali che ampliano la prospettiva spesso riduttiva con la quale De Martino osserva il fenomeno. Scritto da De Giorgi con un apprezzato taglio poetico, “Fantastica pizzica” viene prodotto dalla Discoexpress di Gino Ingrosso, artista noto in tutta Italia che collabora in prima persona anche come musicista e coautore di alcune musiche. Gino Ingrosso arrangia i brani e, con grande impegno e professionalità, ne sistema la quadratura. Il lavoro di preparazione, guidato da Ingrosso, dura quasi due anni. La proposta artistica espressa dall’album è quella di un genere musicale nuovo e insieme antico chiamato pizzica, ossia della più antica e più veloce forma di tarantella. È molto coraggiosa, ma anche trasparente e determinata. Comprende filastrocche, proverbi, musiche terapeutiche, versi salentini, calabresi e siciliani e la poesia in dialetto leccese “La tarantata” di Giuseppe De Domi-nicis. Il nome “Pierpaolo De Giorgi e i Tamburellisti di Torrepaduli”, che riflette l’incontro bipolare tra ricercatore e depositari, dura fino al 1999. Dal 2000 rimane il nome più breve “Tamburellisti di Torrepaduli”. De Giorgi chiama “folklore immaginario” questo stile, riprendendo un’idea di Brian Eno. Elabora una tecnica compositiva che utilizza gli stilemi musicali e poetici salentini e fonde l’arte individuale con l’arte collettiva. In tal modo supera l’impossibilità, rilevata da Bela Bartòk, di fare arte imitando, con un’impostazione cittadina e classica, la musica e i canti contadini, che operano con modalità e registri diversi. Nel periodo decisivo dell’estate del 1991 “Fantastica pizzica” piace e commuove diventando già un “tormentone”, come rileva nel 1992 la giornalista Maria Rosaria De Lumè. Il gruppo viene chiamato in trasmissioni RAI e nel 1992 suona in prestigiosi e affollati raduni come il Festival della Valle d’Itria e la “Festa te lu mieru” di Carpignano, determinando nel settore una vera e propria rivoluzione culturale. Le intuizioni estetiche dell’album vengono copiosamente fruite, godute, imitate, e talvolta avversate. Segnano una rinascita della pizzica, punto di svolta dal quale non si tornerà in-dietro.