TEATRO. CAPATOSTA, L’ILVA DAI PADRI AI FIGLI

Oggi, sabato 11 marzo (ore 21), un altro appuntamento con la stagione di prosa

La stagione di prosa del Teatro Comunale di Nardò, organizzata dal Comune di Nardò e da Teatro Pubblico Pugliese con la collaborazione di Terrammare Teatro,

prosegue domani, sabato 11 marzo, quarto dei sei appuntamenti in cartellone, con il belissimo Capatosta, un testo di Gaetano Colella per la regia di Enrico Messina, portato in scena dalla compagnia pugliese Teatro Crest e vincitore del bando Storie di Lavoro 2015. Sul palco Gaetano Colella e Andrea Simonetti. L’inizio dello spettacolo è alle ore 21.
Siamo nello stabilimento più grande d’Europa, l’Ilva. Due operai sul posto di lavoro. Il primo è un veterano, il secondo è una matricola. I due potrebbero essere padre e figlio. In questo stabilimento dal 1962 ci sono generazioni di operai che si avvicendano, si confrontano, si scontrano e si uniscono. I padri hanno fatto posto ai figli e ai nipoti senza che nulla sia intervenuto a modificare questo flusso di forza lavoro. Si sono tramandati saperi ed esperienze, così come usi e abusi, leggi tacite e modi di fare. Sembra che in questo scenario nulla sia destinato a mutare, che i figli erediteranno fatica e privilegi dei padri. Ma è davvero così?
Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi a TerramMare Teatro, presso il Teatro Comunale di Nardò in corso Vittorio Emanuele n. 22, ai numeri di telefono 0833 571871 e 389 6847435 oppure sul sito www.terrammareteatro.it o all’indirizzo di posta elettronica segreteriaterrammare@gmail.com.