A Nardò anche la beneficenza è buona per fare propaganda elettorale. E’ una vergogna!

Che nella nostra città ci sia “Il sindaco di tutti” è, come direbbero i francesi, una “boutade”, ossia una battuta o, meglio, una stramberia, una stravagante bizzarria, con aspetti vicini allo sberleffo, alla provocazione, allo sfottimento.
Che ci sia, invece, il sindaco “fariseo” è una certezza assoluta, anche alla luce delle recenti esternazioni, in formato 70×100 e con foto in bella posa, come da migliore tradizione del Ventennio, puntualmente inneggianti alla magnificenza del benefattore pubblico neritino.
Il fariseo, com’è noto, incarna una persona falsa e ipocrita, che ostenta rigore morale e si cura solo delle apparenze esteriori.
In altri termini, è una persona dalla doppia faccia, un commediante, un mistificatore, un simulatore, un soggetto, insomma, rassomigliante a “sepolcri imbiancati”.
Pertanto, il fariseo cittadino dovrebbe rammentare che la generosità, come evidenziato recentemente da Papa Francesco, scaturisce da un “cuore pieno d’amore”, non dal desiderio di apparire e far colpo sugli altri.
La beneficenza non si ostenta e non può costituire oggetto di propaganda elettorale, all’insegna del mero interesse personale.
La carità non cerca visibilità e non può, comunque, essere ammantata di nobili rivestimenti.
Una persona rispettosa e attenta agli atri, soprattutto se ricopre incarichi pubblici, si muove con discrezione, con cautela e nel più assoluto silenzio.
La megalomania, ossia la mania di grandezza, esalta esclusivamente le fantasie di onnipotenza e non consente di avere una visione chiara ed obiettiva della realtà circostante.
E’ verità incontrovertibile e indubitabile, ad esempio, che l’associazione di
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volontariato “Io ho quel che ho donato” è gestita da militanti di CasaPound, movimento politico di estrema destra e di matrice neofascista.
“Con una mano si dà e con un’altra si prende”, direbbe qualcuno.
C’è chi invece si limita a chiedere, semplicemente, quale valore può avere la beneficenza elargita esclusivamente con i soldi dei concittadini contribuenti, e, peraltro, senza poter conoscere modalità e tempi della strombazzata azione benefica.
I neritini, forse per temperamento, si indignano di rado, sono a volte perfino indolenti, ma non hanno certamente l’anello al naso e sanno cogliere perfettamente la dovuta differenza tra un sincero atto di generosità ed un deplorevole e sciatto tentativo di mistificazione.
E’ una vergogna! Ed una macchia intollerabile di cui tutti noi avremmo fatto volentieri a meno.

Vicepresidente del Consiglio Comunale di Nardò Giancarlo Marinaci