NO ALLA SOSTENIBILITÀ E ALLE BICICLETTE, MA SÌ A CHE COSA?

Lucidi e “sul pezzo” come sempre, i consiglieri di opposizione organizzano una manifestazione contro le piste ciclabli (e già questo è materia per psicanalisti bravi…) nella settimana europea della mobilità sostenibile. Cioè, mentre in tutta Europa istituzioni, enti, associazioni, promuovono l’uso della bicicletta come componente imprescindibile per città più attraenti, meno congestionate e con una migliore qualità della vita, contemporaneamente a Nardò c’è qualcuno – fuori dal mondo oppure in malafede – che dice “no, grazie” alle ciclabili, considerate “inutili e dannose”. Se esistesse un premio alle best practices in politica, questi sarebbero stati radiati.

A questo punto è utile capire da loro alcune cose.

Primo. Qual è esattamente il “danno” procurato a residenti e commercianti dalle piste ciclabili? Non il disagio del cantiere, ma il nocumento reale della pista, finita e a disposizione di tutti.

Secondo. Quale sarebbe lo scenario di mobilità urbana alternativo a questo e utile ai neretini? “No” alla sostenibilità e alle biciclette, “sì” a che cosa?

Terzo. Quale città auspicano da qui ai prossimi anni? Una città sempre uguale a se stessa?

Quarto. Escludendo, ovviamente, che ammetteranno di aver deciso di utilizzare ai propri fini gli interessi dei cittadini e dei commercianti in particolare, qual è la spiegazione per una posizione oggettivamente retrograda e superata?

Nell’attesa di qualche risposta ci sentiamo di esprimere il massimo della solidarietà ai cittadini in buona fede strumentalizzati da questi personaggi senza scrupolo, magistrali interpreti di una politica cialtrona, vecchia e – questa sì – inutile e dannosa.

Giuseppe Verardi
(consigliere comunale Nardò “Giovani in Azione”)