GIORNATE F.A.I. DI PRIMAVERA. APRONO AL PUBBLICO IL PALAZZO DEL VESCOVO, IL CAMPANILE E LA CATTEDRALE

Sabato e domenica visite nei segreti dei luoghi tra i più belli della città

A venti anni esatti di distanza dall’ultima volta, la storica riapertura della chiesa dell’Incoronata nel 1997, sabato e domenica Nardò sarà di nuovo tra i “luoghi aperti” delle Giornate F.a.i. di Primavera,

l’evento del Fondo Ambiente Italiano, giunto alla 25esima edizione, che consentirà di aprire al pubblico oltre mille siti in 400 diverse località italiane, tesori di arte e natura spesso sconosciuti, inaccessibili e, appunto, eccezionalmente visitabili in questo weekend con un contributo volontario.
L’itinerario salentino, a cura della Delegazione F.a.i. Lecce, si chiama Le stanze del vescovo e riguarda Lecce, Nardò e Ugento, oltre alla bellissima abbazia di Santa Maria di Cerrate (sulla Squinzano-Casalabate), che è un bene F.a.i. aperto tutto l’anno. Dunque, parte del palazzo episcopale, del campanile e della cattedrale di Nardò, apriranno i battenti domani, sabato 25 marzo (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20), e domenica 26 marzo (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19). Un’occasione per conoscere, tra gli altri, i segreti delle stanze facenti parte del complesso dell’importante cattedrale, che sorge su un’antica abbazia basiliana intitolata a Santa Maria de Nerito e custodisce le reliquie di San Gregorio Armeno. Le visite, anche in inglese e francese, sono a cura degli apprendisti “ciceroni” del liceo scientifico-linguistico “Vallone” di Galatina. Nella giornata di domenica sono previsti momenti musicali a cura degli studenti del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce.
Nel Salento Nardò vanta un importante primato legato alle Giornate F.a.i. essendo stato il primo comune ad avervi partecipato, ancor prima che nascesse, nel 2000, la Delegazione F.a.i. a Lecce. Come detto, nel 1997 Giancarlo De Pascalis, oggi Delegato del F.a.i. per Nardò in occasione delle Giornate, organizzò la riapertura della preziosissima chiesa dell’Incoronata di Nardò, con uno degli altari barocchi più importanti del sud Italia, allora chiusa e abbandonata da decenni, oggi recuperata e riaperta al culto.