Nardò: Risi persevera, vuole i neretini complici dello scarico a mare

È l’apoteosi. Marcello Risi, l’uomo dello scarico a mare, del baratto tra fogna e condotta, ma soprattutto dell’oltraggio alla volontà di circa 3500 neretini, farà una petizione popolare contro il nuovo corso dell’amministrazione comunale sulla gestione dei reflui. Che poi è quello che la nuova coscienza ambientale, gli esperti, gli ambientalisti, le istituzioni, la tecnologia e il buon senso suggeriscono, anzi impongono. Il trionfo del paradosso.

In soldoni, Nardò adotta un progetto pilota, innovativo ed efficace, rispettoso dell’acqua e dell’ambiente, che riconsegnerà Torre Inserraglio alla balneazione riscattando il valore dell’intera area, e lui chiederà ai neretini di sconfessarlo. Al grido di “abbasso il progresso!”, “w la condotta”, “noi siamo per lo scarico a mare”? E cosa chiederà ai cittadini? Volete lo scarico? Volete la depurazione in tabella 2? Volete continuare a non poter fare il bagno a Torre Inserraglio?

Immaginiamo che questa petizione popolare sia democratica, sacrosanta e irrinunciabile. Già, mentre quella delle 3500 firme era carta straccia. La gloriosa “doppia morale”. Stentiamo a credere si possa arrivare a tanto. Questo è oggi l’ex sindaco, un personaggio che nel tentativo di sventare la più sonora delle batoste politiche e amministrative nella storia della città, tenta miseramente di – è il caso di dire – fare terra bruciata. Un Nerone 2.0. Un avvelenatore di pozzi. Oltre che del nostro mare.

Gianluca Fedele
Consigliere Comunale
Capogruppo Andare Oltre