Due giovani medici, nostri concittadini, ci scrivono da Parma, città che purtroppo sta vivendo l’emergenza coronavirus in maniera sempre più importante. Una testimonianza forte, autentica. Galatone, ascoltiamo l’appello di Carlo e Benedetta Pellegrino.
“Caro Flavio,
ti invio un appello che abbiamo scritto io e Carlo: caro amico ti chiediamo ancora di restare in casa. A Galatone il virus sembra lontano, non riguarda te, nè la tua famiglia, nè il tuo vicino. Sei attento a dare la caccia ai contagiati nei dintorni, anche se sono operatori sanitari che, per fare il proprio lavoro, hanno messo a rischio la loro vita. Ti sembra più facile pensare che muoiano solo i più “vecchi”, come se i tuoi nonni, tua madre o tuo padre non lo siano. Ti sembra più facile gridare al complotto, pensare che i medici siano allarmisti e che tu sia più furbo, piuttosto che ammettere di essere solo un egoista. Scarseggiano i posti letto, scarseggiano i posti letto in terapia intensiva, si stanno allestendo ospedali da campo, i nostri defunti non sono rispettosamente salutati, onorati e seppelliti, solo stipati in attesa di cremazione. Quando la dignità dell’uomo è messa in standby, chiediti se non valga la pena mettere in standby anche le proprie abitudini.”
Carlo e Benedetta Pellegrino