“Costruire, insieme” ricorda Cosimo Sasso

Nella biografia di Cosimo Sasso, in parte rivelata da interventi commemorativi subito dopo la sua scomparsa, c’è una pagina che è stata sottaciuta e che pure rappresenta il suo ultimo impegno, durato circa dieci anni, in una realtà caratterizzata dalla crisi della politica.

Crisi della politica che è anche crisi profonda della democrazia, divenuta, quest’ultima, sia a livello locale che nazionale, una parola sempre più vuota, che spesso fa da schermo a giochi di potere.
A quest’onda che continua a travolgerci Mimino voleva porre un piccolo argine. Per questo aveva collaborato alla fondazione di “Costruire, insieme”, associazione che intendeva dare un suo pur modesto contributo alla politica cittadina, un contributo che fosse in controtendenza rispetto a molte pratiche che manifestano la deriva della politica.
Nulla di velleitario nella sua visione e nel suo operato. Aveva imparato, attraverso la sua lunga esperienza, che la politica è l’arte del possibile. Ciò che è possibile e va nella direzione di una società più giusta, più felice e più umana per Mimino doveva essere perseguito con forza: è quello che ha fatto con grande generosità mettendo a disposizione dell’associazione la sua grande intelligenza, il suo tempo, le sue energie. Tutto questo suo impegno è stato profuso con spirito di autentico servizio e in modo sorridente, senza mai riservare rancori o diffidenze personali verso chi si riferiva a paradigmi ideali e comportamentali del tutto differenti dai suoi, utilizzando sempre come mezzi il dialogo e la persuasione.
Comprensione e tolleranza verso le debolezze umane, rigore e coerenza nella sua condotta di vita, improntata sui valori di un cristianesimo vissuto fino in fondo e mai ostentato in modo strumentale o esteriore. Impegnato da giovane nell’A. C. con incarichi a livello parrocchiale e diocesano, il suo era un cattolicesimo democratico che in politica implicava un grande rispetto dei valori della laicità.
Animato da un grande senso di responsabilità civica, ha condiviso con “Costruire, insieme” l’impegno per la nascita del Partito democratico a Nardò. In questo partito aveva concentrato le sue speranze di rinascita della politica stessa. Conosceva bene le beghe di potere interne ai partiti, spesso utilizzati come grimaldello per interessi personali o di piccole consorterie in contrasto con il bene comune. Era però anche convinto che non si potesse fare a meno dell’organizzazione partitica e che si dovesse trovare nella partecipazione democratica l’antidoto contro le derive personalistiche e particolaristiche.
Da qualche anno Mimino, già avvocato, professore, sindaco, preside, ma per noi semplicemente Mimino, come lui desiderava essere, non ci nascondeva le sue delusioni e le sue amarezze nei confronti del Partito democratico, tant’è che non aveva più rinnovato la tessera dal 2014. La sua delusione è quella di tutti noi che abbiamo a suo tempo condiviso le sue speranze.
Eppure già pensava che bisognava tornare a discutere, trovare un modo, insieme, per esprimere il proprio impegno, senza indulgere in atteggiamenti di pura rassegnazione o lamentazione.
Il miglior modo per ricordare Mimino è quello di continuare a trarre insegnamenti dalla lezione espressa con la sua vita.
Noi continuiamo a dialogare con lui.