Primarie PD a Nardò: Un flop annunciato per le politiche di “scambio”

Un Primo cittadino che ha iniziato la sua ascesa militando per la destra (quella estrema), poi si è dichiarato ammiratore 5 Stelle ma, a ridosso delle amministrative, crea una coalizione, o cloaca, di liste civiche.

Qualche giorno prima dell’appuntamento elettorale si allea con Forza Italia, camuffata (in modo ridicolo) in Forza Nardò, e dopo l’elezione a Sindaco imbarca sulla sua “arca del cambiamento” tutti quelli che può, anche se prima aspramente criticati (per usare un eufemismo). Si passa dall’ex Sindaco Vaglio, gratificato con un assessorato a Lupo e uno per la cognata, a Marinaci, da Dell’Angelo Custode a Maccagnano e Natalizio, prima tutti con le Forze di Sinistra. E mentre qualcuno ancora si chiedeva a cosa fosse dovuto questo scoppio di “improvviso amore” verso i suoi tanto denigrati avversari, ecco il colpo di genio: chiede ai suoi militanti di votare Emiliano alle primarie del PD entrando in una contesa in cui nulla centra e con cui nulla ha a che fare, almeno si suppone. E qui le domande sorgono spontanee, cosa avrà promesso Emiliano in cambio dei voti? Cosa credeva di ottenere “l’arlecchino” Sindaco Mellone?
L’aiuto in Regione? L’aiuto per cosa, per ciò che ci spetta di diritto?
Ci vengono in mente quei personaggi che quando asfaltano le strade urbane le fanno passare per un piacere personale.
Parimenti va l’ipocrisia del PD con le sue arcaiche primarie a pagamento, fatte di enormi sprechi di carta e lunghe fila in piedi per i votanti. Nessuna consultazione può dirsi democratica se prima di iniziare non c’è un elenco di chi ha diritto al voto. Come dimenticare le lunghe fila di cinesi alle primarie a Milano, esattamente un anno fa!
Nardò non merita questi insulsi modi di fare politica e di governare una città.

Giuseppe Indraccolo
Meet-up “Amici di Beppe Grillo – Nardò”