L’ultima sensazione che speravo di trovare
Sei.
Nessuna emozione
T’è mai colata dagli occhi.
Non potrei leggerti
Neanche fossi Incisa nel basalto.
La bellezza greca e la via perduta
Di uno sguardo senza vita
E iridi serrati.
Vorrei capire
L’esistere di ogni gioia
Senza ritegno
Che ti si posa in mezzo ai denti
E spegne ogni luce vicina.
Divori tutto nella menzogna più senza colore.
La stella più luminosa
in un cielo buio e solo
Ti chiamerò.
Perché sei triste così in fondo
Che le labbra
Non sentono nessuna tremula ragione.
E ridi in modo ebete.
Se fossi io a sbagliare sarebbe così bello.
Ma sei effimera nel nero dei capelli
Sfumati e di settembre
E sembri i forasacchi
Conficcati nella carne.
A confronto del grande tempo
Che li porta a scomparire.
E ogni ferita risuona a viva Voce.
Ma mi hai sfondato i timpani
Davanti al mio passato
E al suo dolore.
Col volare noncurante
Dei tuoi passi sul mio cuore senza autunno.