Intenzione di vendere a privati la Farmacia Comunale

L’amministrazione Mellone, per bocca dell’assessore Lupo, ha manifestato l’intenzione di vendere a privati la Farmacia Comunale. Si tratta di un progetto scriteriato che, oltre a far perdere alla comunità neritina un bene pubblico di primaria importanza, comporterebbe la perdita di servizi straordinari offerti dalla farmacia comunale (consegna di farmaci al domicilio dei cittadini impossibilitati a spostarsi, riduzione del costo dei farmaci e altri importanti prodotti non mutuabili, offerta gratuita di altri servizi all’utenza).

Va sottolineato anche che la presenza della Farmacia Comunale, insieme alla realizzazione dell’area mercatale, alla sistemazione e asfaltatura di strade e piazze della zona e ad altri interventi in precedenza progettati, finanziati e cantierizzati, avevano riqualificato l’area della 167. Ora, la privatizzazione annunciata dall’amministrazione Mellone potrà comportare nel tempo anche lo spostamento della farmacia in altra zona di Nardò e ciò priverebbe uno dei quartieri più estesi e popolati della città di un servizio di interesse pubblico fondamentale. E questa irragionevole decisione non è la prima asinata perpetrata da questi sedicenti amministratori. Per rimanere all’argomento farmacia comunale, costoro avevano anche tentato – calpestando la legge – di destituire i componenti del Collegio Sindacale con una delibera assembleare del socio di maggioranza (assoluta) pro tempore, sindaco Mellone. In quel caso, furono costretti a fare una vergognosa marcia indietro. Oggi, di fronte al rischio della svendita della farmacia a privati (si parla di una stima frettolosa del valore del bene), devono essere i neritini e le forze politiche e sociali più avvertite della città a costringere Mellone a conservare quel bene al patrimonio e al servizio pubblico: non ci sono somme che riescano a compensare l’utilità collettiva della farmacia comunale e non si puo’ barattare la funzione sociale di quella farmacia con una “manciata” di denaro utile, probabilmente, a continuare a spendere indisturbatamente il pubblico denaro. Peraltro, la questione “farmacia comunale” è soltanto l’ultimo esempio di una serie di azioni sconsiderate messe in campo da Mellone e dai suoi: appare sempre più chiara l’inadeguatezza amministrativa di questi soggetti e sembra quasi di essere in presenza di una smania cupa di dissolvere tutto ciò che di buono era stato realizzato in precedenza, come per far cadere nel dimenticatoio l’opera di chi lo ha preceduto.

Alessandra Boccardo
Coordinatrice cittadina Art.1 MDP, Nardò