Nardò ha saputo «comunicare emozioni» agli operatori della Menarini?

Nei giorni scorsi, dal 3 al 6 luglio, si è svolto a Nardò un corso di approfondimento formativo dal titolo suggestivo, «Comunicare emozionando», organizzato dalla casa farmaceutica Menarini per i propri informatori scientifici.

I lavori esulano dalle mie considerazioni, se non per sottolineare la presenza di validi esperti, quali lo stesso direttore Giampiero Florenzano, Paolo Boschi, Alessandra Mattioli, Mario Capasso, Rosaria Rinaldi, Alberto Dell’Atti e Di Raimo, che puntualizzeranno alcuni aspetti come la ricerca del benessere del paziente, l’approfondimento della conoscenza delle malattie necessario per una più efficace terapia, la cultura dell’ascolto e la capacità di suscitare emozioni per un approccio più convinto alle varie proposte.
Quello che, sul piano prettamente personale, ritengo maggiormente significativo è il fatto che vi sono circa cento operatori, provenienti da tutta Italia, che hanno l’occasione di conoscere, di vivere e di apprezzare le nostre bellezze e la nostra storia: dalla struttura di alta qualità, qual è il Grand Hotel Riviera, dove risiedono, a Santa Maria al Bagno e al Centro storico, cui è dedicato come visita parte di un pomeriggio.
Per la sensibilità di un neritino, Achille Benegiamo, il responsabile coordinatore nazionale di questa attività di formazione della Menarini, Nardò è stata scelta come sede del corso, con consequenziale promozione del territorio.
Inoltre il dott. Benegiamo ha ritenuto opportuno coinvolgere anche energie neritine. Infatti ha ben pensato di far conoscere un profilo storico e artistico di Nardò, con punto di arrivo alla vicenda degli Ebrei del 1944-1947, sia come vicenda umana, per cui la città è stata insignita di Medaglia d’oro al merito civile, sia come capacità di comunicare emozionando attraverso i tre ormai famosi Murales, ora conservati presso il Museo dell’Accoglienza e della Memoria.
Tale compito è stato svolto sia da me con l’ausilio di immagini elaborate dal maestro fotografo Aristide Mazzarella, sia da Alessandra Cristalli, amministratrice della società «Officine Hospes», che ha, su progetto e su elaborazione di Salvatore Presicce, prodotto una rete di servizi della città di Nardò, di notevole spessore tecnico, di nitida organicità e di chiari contenuti, scritti e iconografici, di fascino e di grande interesse.
A tal fine «Officine Hospes», sorta con propri mezzi finanziari e intellettuali, in funzione della sensibilità dell’accoglienza e della volontà culturale di promuovere Nardò, ad ogni ospite ha fatto omaggio di una card, IN, personalizzata al corso formativo, che potrà essere utilizzata come conoscenza e come guida della città, anche nei più svariati servizi.
Se poi si considera, oltre al relatore neritino dott. Dell’Atti, tutti gli incontri sono ripresi dalla neritina
Francesca Muci, ormai affermata regista a livello nazionale, si ha la dimensione di quanto qualificata neritinità questa permanenza è intriso.
L’immagine di Nardò, pertanto, rimarrà impressa e avrà suscitato emozioni sia come conoscenza delle persone e delle energie locali, sia come strutture ricettive, compresa anche la Masseria Cornula, sede ospitante per una cena, sia come gusto del territorio, in quanto proprio la card potrà essere utilizzata nelle prossime settimane anche per familiari e amici dei corsisti: si potrà immergersi nella storia e nella bellezza di Nardò!
Una strategia promozionale di qualità aperta a promozioni allargate, nel tempo e nello spazio, di grande impatto e di intensa emozione, molto gradita e apprezzata.
E, sin dalle prime impressioni, questi sono stati i sentimenti espressi dai convenuti.
È evidente che l’amore verso la propria città si manifesta, a livello culturale e turistico, con tali iniziative, facendo in modo, però, senza chiasso e parate pompose di facciata, di entrare nelle radici delle bellezze e delle qualità, consegnando testimonianze e strumenti che contribuiscano a far permanere desiderio di ritorno e nostalgia delle giornate trascorse.
La presenza degli operatori della Menarini avrà senz’altro una ricaduta culturale e turistica che andrà oltre quella dei giorni di corso, senza tra l’altro che le casse pubbliche della città abbiano sofferto spese, grazie alla scelta della sede, agli strumenti e alle persone che hanno rappresentato Nardò.
Pertanto la città di Nardò non può non rivolgere un grazie alla casa farmaceutica Menarini; un grazie agli informatori medici, che hanno subito creato un’atmosfera familiare e sensibile alla straordinarietà del territorio; un grazie agli operatori neritini e un grazie, soprattutto, al dott. Achille Benegiamo.
Nardò aspetta con intensa ospitalità da nobile antica signora quanti hanno la sensibilità di apprezzare bellezze naturali e artistiche, storia, tradizioni e sapori!