PIÙ CONTROLLI E PIÙ PALETTI NEGLI APPALTI DELLE MENSE

L’amministrazione comunale guarda anche oltre il caso delle 174 presunte tossinfezioni alimentari e stamattina, negli uffici della Direzione generale della Asl di Lecce, ha condiviso con il direttore Silvana Melli e con le amministrazioni comunali di Gallipoli, Corigliano d’Otranto, Alezio e Parabita il “pacchetto” di contenuti che finiranno nel redigendo protocollo d’intesa che servirà a dare garanzie ai sindaci rispetto a eventi come quello dello scorso 18 ottobre.

Uno strumento che, rispetto a una normativa che consente ai fornitori del servizio di refezione scolastica una certa autonomia di gestione, rappresenterà un importante baluardo di sicurezza e tutela rispetto a quello che finisce nelle mense delle strutture scolastiche e, a livello operativo, una garanzia sulla possibilità di controllo e verifica da parte delle amministrazioni. L’iniziativa, che ha visto da subito sulla stessa lunghezza d’onda i vertici della Asl e il sindaco di Nardò Pippi Mellone, ha visto oggi il coinvolgimento di altri sindaci e presumibilmente di altri ancora quando, tra pochi giorni, il documento verrà siglato.
Il protocollo sarà caratterizzato principalmente dalla possibilità di controlli più stringenti e non predeterminati su tutta la filiera di reperimento dei prodotti e lavorazione dei cibi per le mense scolastiche. In sostanza, saranno previsti una serie di controlli al mese, senza preavviso, da parte dei dipartimenti Siav (Servizio Igiene Ambienti di Vita) e Sian (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) della Asl sulla filiera dei prodotti (e quindi presso i fornitori), sui mezzi di trasporto degli stessi, nei punti cottura e nei luoghi di distribuzione.
“L’obiettivo – spiega il sindaco Mellone – è quello di alzare al massimo gli standard di sicurezza alimentare e di tutela della salute dei bambini. Oltre al protocollo, che sarà uno strumento importantissimo, ci siamo impegnati a inserire nei futuri capitolati d’appalto previsioni come l’obbligo della campionatura dei pasti e un sistema premiale per le aziende che si sottoporranno a quei controlli e a quelle verifiche che oggi la normativa nazionale e comunitaria lascia all’autocertificazione e quindi alla responsabilità e all’etica di ciascun operatore. Il capitolato con cui si è proceduto all’affidamento attuale al Comune di Nardò, è del 2014 ed è sostanzialmente inadeguato sotto questi profili”.