Lecce. Richieste di occupazione suolo pubblico: dichiarazione assessore Miglietta

Di seguito dichiarazione dell’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta sul tema delle richieste di occupazione di suolo pubblico in città nella “Fase 2”:

“Le misure di sostegno al comparto della ristorazione, relativamente all’occupazione di suolo pubblico, sono state approvate dall’amministrazione comunale con una delibera di Giunta comunale che stabilisce le deroghe al Regolamento sui dehors, consentendo agli operatori della ristorazione di limitare la documentazione da presentare e le indicazioni da riportare nella planimetria; semplificare ed accelerare l’iter per il rilascio delle autorizzazioni; incrementare le superfici massime di occupazione di suolo pubblico esclusivamente per tavolini, sedie, ombrelloni e, ove necessario, pedane, senza salti di quota.

Queste misure sono state deliberate dalla Giunta con un provvedimento che ha superato una precedente bozza di delibera di Consiglio comunale “tarata” su previsioni di linee guida (quelle di Inail e ISS) che il Governo non ha poi adottato, sostituendole con la pubblicazione del Decreto Rilancio con quelle, molto meno stringenti, concordate con le Regioni.

L’istanza è molto semplificata. Prevede la possibilità di occupare maggiore suolo pubblico rispetto al normale calcolo che si fa sulla base della superficie della somministrazione interna. Non si chiedono gli allegati previsti dal Regolamento Dehors ma solo un disegno tecnico dell’occupazione di suolo pubblico, redatta da tecnico abilitato, con la finalità di misurare la dimensione dell’occupazione rispetto alla dimensione della sede stradale, o del marciapiede, a evidenziare la mancanza di eventuali conflitti con vetrine di altri esercizi, accessi del vicinato, strisce pedonali, altre occupazioni di suolo pubblico (magari di esercizi vicini). Informazioni indispensabili in una città ad alta densità di commercio legato al food.

La delibera di Giunta consente dunque agli operatori di derogare dal Regolamento dehors. Ma la situazione è molto eterogenea, molto più di quanto appare, diversi sono infatti gli operatori che hanno scelto di presentare istanza ai sensi del Regolamento, coerentemente con le previsioni della Delibera di Giunta che lascia libera la scelta di presentare istanza semplificata oppure no, ciò anche in virtù della notevole riduzione delle misure di distanziamento sociale delle Linee guida allegate al Decreto Rilancio, che hanno ridotto la distanza di sicurezza ad un metro.

Ad oggi gli uffici del Settore Pianificazione e sviluppo del territorio riportano 160 istanze registrate che hanno prodotto al momento 125 permessi, già istruiti ed emessi. Tra questi, 15 sono stati presentati attraverso l’istanza semplificata relativa all’emergenza Covid19, a ulteriore testimonianza di quanto le linee guide concordate tra Governo e Regioni siano state meno restrittive di quanto previsto sul tema del distanziamento tra i tavoli, e di come la ripresa sia graduale; all’avvio della Fase 2 infatti, ci sono stati operatori che sono ripartiti subito, altri che hanno o stanno valutando la ripartenza con tempi differenti legati a libere scelte imprenditoriali o a difficoltà oggettive legate al lockdown; c’è una inevitabile flessione nella richiesta di occupazioni suolo pubblico per diverse ragioni, flessione che va messa a fuoco e analizzata con attenzione nelle successive settimane.

Gli uffici del Settore sono al servizio degli utenti per fornire risposte nel minor tempo possibile. Si può certamente fare meglio, ma al momento non risultano particolari ritardi né risulta il dato del 90% di domande da ripresentare perché viziate da difetti di forma”.

L’Ufficio stampa