DAL MONTESSORI… “CU TUTTU LU CORE: li tradizioni nosce!” -Calendario 2021-

Ve li immaginate i bambini e le bambine con il grande Libro del Passato fra le mani?
Seduti intorno alla tavola “ti li nonni” a gustare sapori, a percepire la realtà di un tempo, a provare le emozioni del “c’era una volta”? Man mano che sfogliano le pagine ingiallite e consumate, nei loro occhi brilla già la luce del fuoco scoppiettante nel caminetto e la loro fantasia corre sul vecchio tappeto su cui poter giocare in semplicità, con un trenino di legno, qualche pupa di pezza con la faccia paffuta e i capelli arruffati di lana. Più in là, accanto “alli cippuni”, spunta una cesta con dentro della legna e, sulla mensola, una timida lucerna esibisce la sua esile fiammella. Adagiata accanto al caminetto, c’è un’antica credenza, agghindata con vasi, centrini, “capase e capaseddhe”, pentole e pentolini, il pesante ferro da stiro, il mortaio, i bicchierini con il rosolio, i ricordini. La nonna, “cu lu sciallinu” sulle spalle, ricama tutta assorta, poi riassetta i gomitoli nel cestino e porge loro un tenero sorriso. I bambini e le bambine voltano le pagine del Grande Libro e si ritrovano indietro nel tempo, come per magica analessi. Scrutano l’ambiente del focolare, toccano, osservano, scoprono, respirano il profumo delle Radici. In un angolo della dispensa intravedono i vasi con le provviste: le olive sotto sale, la giardiniera, l’uva con l’anice, “li fiche cu li mendule”, “li pasuli”, un sacchetto con la frutta secca, “lu cuettu”. Le bambine fanno “li cummari”, intraprendenti e allegre. Così… eccole là, con addosso “li mantili ti li nonne”. Sono appena entrate sulla scena del passato, in uno scorcio lontanissimo dalla loro esperienza di vita, eppure ci si muovono dentro con disinvoltura, quasi danzano, sembrano a…casa! Tutte indaffarate si rimboccano le maniche, preparano l’acqua, le coppe e le brocche di terracotta, il pentolone, il lievito e…comincia il grande rituale: “facimu li pettule!” e poi “li pucce cu li ulie”. Impastano e nella scuola volano nuvole di farina, i loro nasi si impolverano di poesia, le loro mani si tingono dei valori “ti na fiata”: il sacrificio, la pazienza, la perseveranza, la gioia della condivisione, il gusto dell’attesa, la ricchezza del poco, la felicità dell’essenziale. I loro sorrisi si accendono e i loro volti domandano curiosità. Impastano e ancora… “scanamu lu pane e poi facimu li friseddhe!”, esclamano alcune di loro. E nella scuola volano nuvole di farina, nella scuola entrano, uniche e inconfondibili maestre di vita, le Tradizioni!
Intanto i bambini indossano “li coppule ti li nonni” e vanno nella campagna, raccolgono la legna e fasci “ti tumi”, preparano “lu furnu”, ci adagiano dentro i panetti lavorati dalle loro compagne-cummari, lievitati dentro la tavola, al calduccio “sotta alla manta”. Tutta la scuola aspetta il miracolo, immagina la meraviglia di questa pagina. Tutto è come se fosse reale. Tutta la scuola sente la fragranza del pane caldo, appena sfornato e poi finalmente gustato con pomodori, sale e un filo d’olio d’oliva salentino. I bambini e le bambine hanno imparato che l’olio è il frutto di un lungo percorso, fatto di schiene piegate sotto gli ulivi, di albe e tramonti tra rastrelli, reti, bastoni, unghie tinte di nero, tutto per un orcio da custodire con fierezza.
Poi i piccoli si siedono vicino al camino. Continuano a sfogliare curiosi, ogni tanto gesticolano, chissà cosa si dicono, chissà quali pensieri (?!) Le pagine profumano ancora di terra, di foglie, di erbe aromatiche, di grappoli e negramaro, le pagine portano il suono “ti lu ientu”, “ti lu mare”, emanano “lu sole”. Le pagine raccontano alle loro giovani menti “li cunti” e tramandano i proverbi:
“fatte ecchiu e no murire ca no spicci mai ti ‘mpararre”; oppure: “sparagna la farina quandu la matthra è china!”; e ancora: “minti cippone ca pari barone”; e così via fino a “di do esse l’asca esse l’asculieddhu”…
Mentre pronunciano i proverbi, arrivano incalzanti le note della musica popolare, è la pizzicarella! Eccoli subito lì, i bambini e le bambine, danzatori del futuro. Stringono i tamburelli tra le mani e provano le figure tipiche della pizzica, si rallegrano nel ritmo, in un tripudio di foulard rossi, di sguardi accesi d’entusiasmo. Insomma… una vera e propria, insolita wikipedia dei segreti e degli insegnamenti che ha permesso alle nuove generazioni di ascoltare il battito della propria Terra, il Salento, di conoscere le risorse e la bellezza del proprio territorio, il tutto sotto la lente speciale e attenta delle tradizioni.
“C’era na fiata”… adesso c’è! E’ una pagina nuova, non è più ingiallita né consumata, non è più sbiadita, ma è chiara, lampante, a colori perché è stata appresa, perché è stata consegnata nelle mani dei posteri. Questa pagina è diventata tempo futuro, è diventata il Calendario 2021 intitolato “CU TUTTU LU CORE” perché è stato proprio “cu tuttu lu core” che i piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia “M. Montessori” del Polo 2 di Galatone-Seclì, insieme alle loro maestre, hanno fatto questo viaggio colmo di stupore sui binari del tempo, alla scoperta di un Paese in cui saranno chiamati ad essere cittadini attivi e creativi, costruttori di un Mondo molto simile a un ponte immenso, disteso tra Nord e Sud, tra passato, presente e futuro. Un Mondo-cuore che accoglie gli altri. Un Mondo dove, ognuno con il proprio bagaglio di cultura, ognuno con la propria identità, è RADICE unica e insostituibile del gigantesco albero dell’umanità.

p.s. “I bambini salveranno il Mondo.”
(M. Montessori)

ROSI FRACELLA