Il sindaco teleguidato Pippi Mellone ha stabilito il record delle turnazioni nella giunta comunale

Sostituendo ben quattro assessori nel corso di un solo anno. Ha motivato le ultime tre sostituzioni con la presenza di ritardi e lentezze nell’azione di alcuni assessorati, smentendo le autocelebrazioni di cui è campione e rimangiandosi nei fatti le lodi sperticate nei confronti di alcune manifestazioni e dei suoi organizzatori.

De Tuglie, Tedesco e Plantera hanno dovuto cedere la poltroncina a Tollemeto, Puglia e Natalizio. Probabilmente Tollemeto è stato abbondantemente premiato anche per il modo autoritario e liberticida con il quale ha gestito i lavori del Consiglio comunale e i rapporti con la minoranza consiliare, a dimostrazione di una fedeltà senza limiti nei confronti del suo sindaco e capo partito. Dei meriti particolari della signora Puglia al momento non risultano notizie, salvo quello di essere la quarta in ordine di preferenze della lista del partito di Mellone. Natalizio, da tempo avvezzo a interpretare la sua attività politica preferibilmente dall’alto di posizioni di governo, ha completato il suo percorso verso Mellone, facilitato in ciò dalla “armoniosa convergenza politica e amministrativa” fra lo stesso sindaco fascista, il “presidente della Regione Puglia Michele Emiliano” e “l’assessore Loredana Capone…”, esponenti di primissimo piano del Partito Democratico regionale e provinciale. E’ proprio questa la categoria interpretativa dell’azione di questo sindaco e della sua maggioranza: la vicinanza subalterna al presidente della regione e ai suoi più fidati collaboratori (Stefanazzi, Capone), ripagata dalla loro ostentata amicizia nei suoi confronti. E c’è da sottolineare che questi personaggi non hanno mai smentito – e per tornaconti elettorali non smentiranno – tale indegna consolidata vicinanza, ragione per la quale tempi sempre più bui si preparano per tanti dirigenti e militanti democratici, i quali ancora ritengono di avere spazi di democrazia da difendere in un PD, ormai tirannizzato. In un tale contesto, Natalizio – al pari di altri professionisti neritini – rappresenta in effetti un tassello che si incastra perfettamente in un puzzle già predisposto. A Nardò, nonostante la generosa e intelligente opera di opposizione condotta dal gruppo consiliare PD, c’è solo da attendersi, come purtroppo avevo pubblicamente previsto oltre un anno fa, un inquinamento di quel partito da parte di ambienti politicamente variegati, aggregati da aspettative e carrierismi personali e di gruppi.
Rino Giuri, Coordinamento cittadino MDP Art.1