Giancarlo Marinaci: ”Il riconoscimento a Pinuccio Caputo, presidente dal 1998 al 2001, scelta inequivocabilmente di parte. Ecco perché abbiamo disertato l’aula”

La situazione politica a Nardò – mutuando Flaiano – è grave ma non è seria. ”La scelta di non presentarsi in aula da parte dell’opposizione è dunque scelta di civiltà: condivisa, unitaria e di buon senso”. Niente di personale nei confronti di Pinuccio Caputo ma questa Città ha avuto diversi presidenti dell’assemblea che hanno ugualmente dimostrato ”trasparenza, onestà intellettuale e apertura al dialogo”.

Hanno svolto il loro ruolo con competenza. In qualche caso sono diventati sindaci e parlamentari, come Rino Dell’Anna, o hanno svolto con estrema imparzialità la loro attività come Mario Giannuzzi presidente vicario INPS. E poi Salvatore De Vitis avvocato e docente universitario, l’indimenticato Sergio Orlando e tanti altri. Tra l’altro Giannuzzi è stato presidente dell’assise durante la legislatura di Antonio Vaglio oggi nella stessa maggioranza che “perde le speranze di un confronto serio e costruttivo con una minoranza irascibile e irriguardosa”. La scelta del sindaco rattrista perché è invece inequivocabilmente di parte. Di chi ha rappresentato la destra e soprattutto ha fatto campagna elettorale per il sindaco. Il presidente ordinario appare anche nel video sul web della scriteriata e scandalosa cerimonia a Ramelli. C’è lui ed anche qualche assessore in carica. Per recuperare la normalità nei rapporti istituzionali occorre altro. Prima di tutto: commemorare al di là delle appartenenze. Mettere da parte la scorrettezza istituzionale. Questo significa consentire lo svolgimento delle commissioni controllo e garanzia, uno dei momenti di controllo ma anche di confronto che viene meno perché la maggioranza “equilibrata ed equidistante” fa sistematicamente venire meno il numero legale. Quindi rispondere alle interrogazioni. L’interrogazione, così come l’interpellanza e la mozione, rappresentano il patrimonio di azioni a disposizione del consigliere comunale. L’assenza delle risposte scritte da parte dei relativi organi di governo, appare invece una palese violazione di disposizioni legislative e regolamentari, addebitabile all’insistenza dei medesimi organi di governo a negare risposte, con l’assunzione di un atteggiamento decisamente arrogante, antidemocratico e allo stato impunito. La risposta è un obbligo preciso nei confronti della comunità che ha a cuore la trasparenza del pubblico agire e va informata, non solo attraverso la propaganda, ma soprattutto attraverso la pubblicizzazione degli atti e delle azioni intraprese.
Giancarlo Marinaci
Vice pres. Consiglio comunale