Lettera a mio padre (9)

Meraviglia…stupore, stelle che brillano, borbottio di botti assonnati. Bilanci: economici, interiori, aziendali, spirituali, relazionali. Resoconti, verifiche, inventari, preghiere, riflessioni, ringraziamenti, valanghe di auguri tra calici spumeggianti. Promesse, speranze, sogni, veglie e desideri. C’è di tutto in questa notte. Acconciature, unghie laccate e sciarpe scintillanti, tra rossetti indelebili e sguardi languidi, abbracci e solitudini. Musica in piazza e cioccolata calda fino all’alba, tra i tavolini dei bar. C’è di tutto in questa notte…

 

Noi rimaniamo qui, davanti al bagliore che emani, in silenzio, a contemplarti in quel pezzo di cielo squarciato d’argento. Non possiamo distogliere lo sguardo da te. Ci sei tu, in questa notte, oltre la finestra. Che bella stella sei! Ti rivediamo “cu lu farnaru” in mano, mentre setacci con la mamma il grano. I chicchi buoni, quelli veri, splendono come oro. Li raccoglierai in un sacco e, con la bici, li porterai al mulino. C’è già profumo di pane in questa notte. Siamo a casa con te, con voi. Ancora tutti lì, oltre la finestra per niente appannata. Sei unico, con quella camicia a quadri e uno dei nostri figli sulle ginocchia, ridi e canti un ritornello della gioventù, con la voce macchiata di emozione. Siamo tutti insieme. Avete apparecchiato la tavola, la mamma ha acceso un cero, lì, sui gradini della scala. Le mandorle tostate, il fuoco che scoppietta, le tue mani impegnate nei racconti, “li cunti” di quando eri bambino, pagine uniche custodite dentro il forziere dell’anima. Mentre parli ci regali strade e ricordi, immagini vive dei tuoi tempi. Mentre parli dipingi. Vediamo i vicoli di Nardò e la gente, la piazza e i circoli cittadini, l’associazione dei Marinai con i berretti inconfondibili, “la puteca” e la cantina, gli anziani seduti sulle panchine che raccontano la guerra. Noi siamo tutti lì, davanti al tuo bagliore, assistiamo in silenzio a quel capolavoro che è stata la tua vita. Nei tuoi occhi affiorano i tramonti, gli amici, i sacrifici, il dono di sé senza nulla pretendere in cambio, il navigare senza temere le tempeste. Nei tuoi occhi c’è la trasparenza e la mappa dell’onestà.
C’è di tutto in questa notte, eppure tutto svanisce davanti all’amore che brilla. Tutto è superfluo, solo l’amore serve. I chicchi, quelli veri, quelli buoni splendono come oro. Che bella stella sei…
grazie papà!